888 Poker è la seconda room mondiale per action nel cash game, il network di PartyPoker.com è la settima realtà e il progetto è chiaro: unire la liquidità in un'unica piattaforma. Ad annunciarlo è stato Brian Mattingley, Chief Operation Officer (COO) di 888 Holdings: "nel poker beneficeremo della liquidità combinata" ha commentato, a margine della trattativa per l’acquisto di Bwin.party.
Ed è già scattata la rivoluzione: il super boss Jeffrey Hass (ex manager di PokerStars), capo della sezione poker e delle operazioni americane, ha annunciato che lascerà a fine mese. Il CEO di Bwin.party, Norbert Teufelberger, farà il consulente per la nuova realtà mentre il CFO, Martin Weigold, entrerà nel consiglio dei direttori.
888 Holdings ha presentato un'offerta che è stata accettata dal board di Bwin.party ma che dovrà essere ora ratificata dagli azionisti (un passaggio tutt'altro che formale ci assicurano da Londra).
La trattativa non è ancora chiusa e GVC si è inserita di nuovo: ha troncato la partnership con PokerStars (lo smembramento degli asset di Bwin.party non era gradito dai manager austriaci) e il bookmaker inglese ha presentato una nuova offerta di 906 milioni di sterline (finanziata dalle banche), uguale a quella di 888 Holdings.
Il passaggio a 888 avrà anche implicazioni sul mercato italiano, visto che Bwin.party è proprietaria delle skin GDPoker e Bwin sul network di PartyPoker.
Brian Mattingley commenta: "Il gruppo allargato dovrebbe essere un attore di primo piano in Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna, con 56% delle sue entrate provenienti dai mercati regolamentati in Europa e negli Stati Uniti".
Proprio negli USA, il polo 888-PartyPoker è destinato a dettare legge nei tre mercati legalizzati.