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Rafi Ashkenazi rivela: "Portogallo con Francia e Italia per liquidità condivisa"

In Portogallo il poker online è ancora in attesa del via: le licenze non sono state assegnate, nonostante la normativa sia già stata approvata. Al momento i tempi della burocrazia stanno prevalendo su tutto il resto. Sono state autorizzate solo 2 betting company e 2 casinò online.

PokerStars però dovrebbe essere la prima room: a rivelarlo è Rafi Ashkenazi, CEO di Amaya Gaming, che lo ha anticipato nel consueto meeting trimestrale con gli azionisti.

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L'amministratore delegato della compagnia canadese ha detto - secondo quanto riporta PokerIndustryPro - che il Portogallo partirà con una liquidità chiusa, considerando che i partner europei non sono ancora pronti. Ma le autorità lusitane hanno assicurato agli operatori che in una seconda fase il mercato non sarà ghetizzato.

"In Portogallo presto saremo operativi con una liquidità chiusa in fase iniziale, per poi aprire le porte al field dot com o con una condivisione dei giocatori con Francia e Italia, ma questo richiederà tempo".

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Come avevamo pubblicato in anteprima il 30 settembre, a noi risulta che nel primo incontro di Parigi, Italia e Portogallo abbiano dato il proprio assenso di massima al progetto comune con la Francia. Rimane solo da aggirare l'ostacolo della differente tassazione nei tre mercati, ma la volontà di andare avanti c'è tutta.

Certo, per i lusitani sarà molto duro l'inizio considerando che la popolazione portoghese è di circa 10 milioni di abitanti e con un PIL medio che è inferiore ai 20.000 dollari. E' molto probabile che per PokerStars e gli altri operatori, in questa fase il poker sia solo funzionale al cross over verso altri giochi, scommesse e casinò che non hanno bisogno di una eccessiva liquidità. In Portogallo Rational Group può confidare su un testimonial di fama mondiale come Cristiano Ronaldo. Si prevede quindi una partenza decisa.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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