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La dura legge di Vegas: ‘se muori ti togliamo dalla black-list’

Essere inseriti nel "black-book" del Nevada vuol dire avere la certezza di non poter mai più mettere piede dentro un casinò di Las Vegas e dintorni. Ci sono diversi motivi per cui si può essere iscritti a questa lista ma il principale è l'aver barato o averci provato. Fino a poco tempo fa era opinione comune che fosse praticamente impossibile essere rimossi da questo elenco eppure, recentemente, sembra che ci sia venuto fuori un modo: passare a miglior vita.

Può sembrare assurdo eppure l'ente preposto al controllo del gioco nello Stato (Nevada Gaming Commission) ha deciso di depennare dalla black list Roderick William Dee II, un ex dealer di Las Vegas che negli ultimi anni era stato sorpreso in tre diverse occasioni a barare alle slot machines, utilizzando uno strumento in grado di fargli aumentare i crediti. In questo modo Dee era riuscito a vincere migliaia di dollari in modo del tutto illegale, finendo inevitabilmente sul temutissimo "black book".

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Pochi mesi dopo, tuttavia, Dee è morto in seguito a una lunga battaglia con un cancro e la scorsa settimana la Nevada Gaming Commission ha rilasciato un documento pubblico nel quale dichiarava di aver cancellato il nome del truffatore dal black-book in seguito alla notizia confermata della sua dipartita. Secondo delle dichiarazioni non ufficiali rilasciate da un membro della commissione al Las Vegas Review Journal, l'unico modo per essere rimossi da questa lista è la morte.

Visti questi recenti sviluppi, coloro che sono inseriti nel "black-book" dovranno mettersi il cuore in pace: se si può essere cancellati solo con la morte, forse allora è meglio sperare di rimanere bannati dai casinò del Nevada ancora per un bel po'...

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