Come avevamo scritto qualche tempo fa, Mike McDonald accettò una sfida nello Zoom Poker avanzata da alcuni suoi amici professionisti, che scommisero contro il suo successo in questa disciplina. Il professionista statunitense, noto per essere uno dei migliori torneisti al mondo ma sicuramente non un top player nel cash game, era sicuro di potercela fare e dichiarava poco prima dello start: "Conoscendomi so per certo che non mi ritirerò mai, quindi o vincerò questa scommessa o perderò un mucchio di soldi".
In realtà, Timex ha giocato per circa due mesi, per poi effettivamente gettare la spugna e pagare quanto aveva messo in palio (non ha mai dichiarato di che cifre si parlasse). Recentemente ne ha parlato nel podcast del solito Joe Ingram, durante il quale ha anche commentato il torneo da 51.000$ che lo ha visto concludere in 5° posizione.
"È vero, sono stato l'ultimo a iscrivermi", ha dichiarato a Ingram. "Credevo che il field sarebbe stato duro ma non così duro. Su 60 giocatori, 45 erano top professionisti e il primo eliminato era un giocatore amatoriale, bustato dopo un cooler tremendo. Poi vedo che il chipleader è OtB_RedBaron e il secondo è Trueteller, due giocatori talmente forti che non si presentano nemmeno agli highroller live perché per loro sono una perdita di tempo."
Mike, che aveva aspettato fino all'ultimo proprio per vedere chi erano gli iscritti e come si sarebbero comportati i pochissimi fish presenti, era quindi orientato a non iscriversi, ma a pochi minuti dalla fine della late registration ha cambiato idea: "Non volevo giocarlo ma poi mi ha convinto il fatto che molti dei professionisti presenti non erano poi così temibili e che quelli che stavano nella top 10 erano i pro con più leak. Inoltre uno di quei pochi giocatori che consideravo veramente scarso era riuscito a prendersi la chiplead dopo essere stato a lungo shortstack. Ho capito che le chips stavano andando nella direzione giusta e mi sono registrato".
Dopo aver raccontato il suo cammino nel torneo più caro nella storia del poker online, McDonald ha poi anche parlato della sfida allo Zoom Poker a cui abbiamo accennato poco fa, spiegando che ne è uscito molto male, sotto molti punti di vista: "Ho perso la bet sullo Zoom ed è stato molto duro a livello emotivo. Non mentirò: è stato il periodo in cui ho lavorato più duramente nella mia carriera di giocatore. Mi svegliavo, studiavo, giocavo, studiavo, giocavo e andavo a dormire. Eppure ho perso".
Badrun oppure palese inferiorità tecnica rispetto ai top cashgamer del livello? "Timex" risponde con la consueta sincerità: "So per certo di aver runnato male ma so anche di essere stato dominato completamente dagli avversari, qualcosa che non mi era mai successo prima. Per spiegare a un mio amico come mi sentivo gli ho detto: 'Diciamo che sei Kobe Bryant, sei alla fine della tua carriera, i giovani ti sorpassano e allora decidi di andare a fare una partita in un liceo per divertirti e sentirti vincente. Poi arrivi lì e ti distruggono'. La sensazione è stata questa".
L'ammissione gli fa onore, specialmente in un mondo pieno di competitività e arroganza come quello del poker. Come se non bastassero i pensieri espressi finora, Mike ammette anche di esserne uscito totalmente ridimensionato: "Ho capito di non essere così duro come credevo, soprattutto dal punto di vista emotivo. È stata la batosta più dura di sempre per il mio ego".

Un bagno di umiltà che comunque non gli impedisce di sottolineare un concetto fondamentale: non è tanto lui il problema, quanto la preparazione incredibilmente alta dei regs Zoom. "Se mettessimo uno come Phil Galfond in un tavolo Zoom 6-max No-Limit Hold'em - specifica McDonald - credo proprio che sarebbe perdente, perché il field è davvero competitivo e il gioco si è sviluppato tantissimo".
"Timex" ammette dunque una netta inferiorità rispetto ai professionisti che grindano in modalità Zoom Poker, facendo intendere che veramente pochissimi top player rinomati e acclamati riuscirebbero a vincere a quei limiti. Non è la prima volta che sentiamo parlare di quanto siano forti questi giocatori, ma se a dirlo è uno dei migliori torneisti in circolazione allora non possiamo che crederci...