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Big One Drop, Laliberté sposa l'idea originale: nessun professionista a Montecarlo

"Tolleranza zero" nei confronti dei professionisti, zero aperture da parte di chi ha ideato e creato l'evento più ricco e discusso nella storia del mondo del poker. Al momento, sembra questa la linea che sta prevalendo all'interno dell'organizzazione del Big One Drop, torneo da un milione di euro che si disputerà ad ottobre a Montecarlo. Lo rivelano ad Assopoker fonti molto autorevoli.

Saranno invitati solo ricchissimi businessmen amici di Guy Laliberté. Il miliardario canadese, nelle ultime ore, ha ribadito ai suoi collaboratori che non ci saranno professionisti nell'evento più ricco della storia.

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Dan Shak sarà tra i protagonisti del Big One Drop, nonostante sia considerato da molti un professionista

Le World Series of Poker e il Casinò di Montecarlo stanno appoggiando questa linea, nonostante negli ultimi giorni sia filtrato ottimismo nel Principato di Monaco sull'ipotesi di allargare i "confini" e di invitare una ventina di professionisti del live. Ma la linea è stata alla fine bocciata, nonostante ci sia stato, per un momento, una sorta di ripensamento. Marcia indietro, nessun professionista, solo ricchi amatori si contenderanno i premi milionari, nell'evento più esclusivo di sempre.

Big One Drop: Dan Shak ci sarà!

Ci saranno figure borderline come Dan Shak, il finanziere di Wall Street che per esperienza ai tavoli e vincite può essere considerato un pro a tutti gli effetti, ma nessun giocatore che ha fatto del poker la sua principale professione.

E' stata bocciata anche un'autorevole candidatura, solo perché il player americano proposto (molto conosciuto nell'ambiente) aveva vinto in passato un braccialetto ma da tempo si è ritirato dal circuito.

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In questo modo si affievoliscono anche le speranze di vedere un giocatore italiano ai tavoli. Nei giorni scorsi c'erano stati dei contatti tra gli organizzatori e un nostro connazionale, ma ad oggi, sembra prevalere la linea di non invitare nessun professionista. Di fatto quindi i giochi sembrano chiusi.

Se non ci sarà una rivoluzione tra agosto e settembre, tra due mesi vedremo ai tavoli del Principato solo ricchi uomini d'affari contendersi la vittoria nel torneo più ricco del pianeta. Ad oggi sembra questa la decisione.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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