Poker liveLa questione del tempo eccessivo che alcuni giocatori si prendono per effettuare le giocate al tavolo di poker è da sempre molto dibattuta. Come per tutti gli altri problemi (non solo del poker) la soluzione ideale è sempre quella che prevede il buonsenso: quando lo spot è complesso e richiede grandi ragionamenti è sacrosanto pensarci anche svariati minuti, mentre quando il da farsi è scontato bisognerebbe agire velocemente per rispetto verso gli altri giocatori.
Da diverso tempo Jordan Cristos è al centro di accese polemiche per il suo comportamento al tavolo, che non prevede alcun tipo di buonsenso. Il professionista statunitense, infatti, ci impiega sempre tra i 10 e i 30 secondi per dare action, da qualsiasi posizione, in qualsiasi contesto e con qualsiasi punto. Un atteggiamento fastidioso e dannoso nei confronti degli altri giocatori, che a causa sua si trovano costretti a giocare molte meno mani del previsto.
Cristos è stato più volte attaccato pubblicamente per la sua lentezza eppure la sua replica è sempre stata irriverente: ritenendo di essere nel giusto, ha continuato a tankare prendendosi ancora più tempo e ha persino iniziato a braggare pubblicamente i risultati che otteneva grazie ai suoi ritmi pachidermici. Anche alle WSOP 2016 non si è smentito, facendo infuriare tutti nel corso del Day 1 del Main Event per il solito motivo.
Fin dalla prima mano giocata nel torneo più importante delle WSOP ha impiegato almeno 15 secondi per agire. Il floorman è già stato chiamato una volta ma lui ha continuato imperterrito, almeno finché è arrivato Chris Klodnicki, professionista che lo aveva già attaccato in passato. Dopo essersi seduto e aver notato il comportamento di Cristos, Klodnicki gli dice schiettamente: "Devi farci un favore: gioca più velocemente. Ci metti 15 secondi ogni singola volta".
La risposta di Cristos non si fa attendere: "Ci metto 15 secondi in un torneo da 50$ online, figuriamoci qua al Main Event". Klodnicki prova a non perdere la pazienza e specifica: "Per lo meno le decisioni preflop, cerca di prenderle più velocemente. Altrimenti la prima volta che ti vedo coinvolto in una grossa mano chiamo il clock dopo 15 secondi".
Le minacce non servono a niente: Cristos riceve le carte e dopo averle spillate si ferma a guardare il vuoto per una decina di secondi. A quel punto Klodnicki passa dalle parole ai fatti chiamando il clock. Arriva il floorman, convocato per la seconda volta a causa delle lentezza del professionista statunitense. "Se devo continuare a venire qui - dice dopo aver ascoltato il parere di Klodnicki - inizierò a ridurre il tempo a disposizione finché non arriva a zero. E a quel punto, non appena verrò richiamato, dichiarerò morta la tua mano".
A questo ammonimento Cristos reagisce come ha sempre fatto: fregandosene. Continua a prendersi tutto il tempo che ritiene necessario anche per foldare 7-2 dopo il rilancio di UTG, facendo ovviamente infuriare tutto il tavolo. "Cosa ti passa per la testa?", gli chiede con rabbia Klodnicki. "Stai cercando di capire quanto rilanciare? Cosa diavolo stai pensando per metterci così tanto? Sei insopportabilmente lento e stai influenzando negativamente il gioco".
La discussione tra i due va avanti e si conclude quando Cristos gela tutti: "Non cambierò il mio modo di giocare. Mi prenderò sempre almeno 15 secondi perché questo è il Main Event. Voi sarete tutti dei geni e io sarò anche un idiota, ma per me non esistono decisioni facili. Mai".
Non sappiamo se Klodnicki o altri giocatori abbiano chiamato nuovamente il tempo, ma sembra ormai chiaro a tutti che Jordan Cristos non abbia alcuna intenzione di assecondare le richieste dei suoi avversari. E ora molti si augurano che non arrivi fino in fondo a questo Main Event: un november niner così lento, noioso e scontroso sarebbe una pessima pubblicità per un gioco che fa dell'adrenalina e delle emozioni le sue armi migliori per attrarre nuovi giocatori".
