In vista delle prossime World Series of Poker, il professionista americano Phil Hellmuth si mantiene in allenamento nei tanti eventi organizzati dai casinò di Las Vegas.
“Qualche settimana fa ho giocato ad un torneo da 5.000 dollari di buy-in spalmato su quattro giornate. Ospitato dal Wynn di Sin City, prevedeva 30.000 chips di partenza e livelli di bui molto lunghi.
Al day 3 mi capita questa mano. Con bui 2.500/5.000, il noto professionista Dutch Boyd apre di 12.000 da early per la terza volta consecutiva. Guardo le mie carte e scopro k k da middle position ma decido di fare soltanto call, seguito poi dal player sul big blind.
Il flop porta 5 3 2 e tutti e tre optiamo per un check. Sul turn arriva un 7 e l’oppo da grande buio spara una puntata da 19.000 chips. Dutch e io facciamo call ed il river è infine un j . Il big blind esce di 33.000 ed io e Boyd andiamo a vedere scoprendo che aveva j j per il top set che batteva i pocket queens di Dutch e i miei cowboys.
Rivediamo insieme la mano: l’open-raise di Boyd è standard ed il mio call è accettabile. Di solito, con le premium hand 3-betto nel 70% dei casi, ma occasionalmente lo faccio anche in bluff con mani weak. Quando non faccio re-raise con roba forte tipo KK, mi limito ad uno smooth-call; a volte non mi va di annunciare a tutto il tavolo che ho in mano una bomba. In quello specifico caso, il fatto che Dutch avesse aperto per tre volte di fila mi suggeriva debolezza, per cui ho preferito andare solo a vedere. Mi piace il call del big blind perché si trovava OOP e poteva aver intuito che io o Boyd avessimo qualcosa di forte. Tuttavia, nel caso contrario avrebbe dovuto 3-bettare per vincere il piatto proprio in quel momento della mano.
Il suo check va bene mentre non capisco quello di Dutch; stava provando ad introppolarci entrambi tenendo anche bassa la size del piatto, ma lì doveva fare una continuation bet con QQ. Sarebbe stata una giocata standard. Non mi piace invece il mio check sul flop, anche se a fine mano mi è andata bene perché non ho rischiato l’eliminazione dal torneo. Su quel flop dovevo puntare con i miei KK; dovevo fare il 60% del piatto o anche di più.
Al turn, i 19.000 puntati dal big blind vanno bene. Lo smooth-call di Dutch ci può stare ma io dovevo rilanciare fino a 75.000. Per paura di uscire dal torneo, ho fatto solo call, ma lì andava benissimo anche un mio all-in. Sul river, mi piace la bet da 33.000 del grande buio. Quella size praticamente gli assicurava che io e Dutch l’avremmo pagato. Puntando di più avremmo potuto foldare.
In definitiva, sono stato sfortunato in questa mano? Possibile, ma se avessi giocato più aggressivamente mi sarei probabilmente portato a casa il piatto. Un re-raise pre-flop avrebbe forse indotto al fold i pocket jacks, ed avrei potuto guadagnare 150.000 chips da Boyd. Oppure, se avessi bettato al flop avrei potuto pushare sul turn ottenendo probabilmente il fold del big blind. In tutti i modi, ho concluso il torneo in 19esime posizione e ho vinto qualcosa di più del buy-in iniziale."