Poker online
Gus Hansen e Patrik Antonius continuano a catalizzare su di loro l'attenzione degli appassionati di poker online: il danese è riuscito a prevalere ai tavoli di Pot Limit Omaha hi/low, potendo contare al termine di questo ennesimo scontro su un profitto di circa 220.000 dollari.
Se la vendetta è un piatto da consumare freddo, è evidente che la voglia di Hansen di riassicurarsi lo scettro del giocatore più vincente del 2011 ai tavoli di cash game high stakes è riuscita a prevalere su tutto, anche su di un avversario che può essere certamente annoverato fra i migliori al mondo.
In questo senso, è stato abile Gus a trascinare Antonius su uno dei terreni che gli sono più congeniali, quel Pot Limit Omaha hi/low dove riesce forse ad esprimere il suo miglior poker, ed i limiti $ 3000/$6000 hanno fatto il resto, nell'arco di una sessione durata circa un'ora e mezza.
Altri giocatori tutt'altro che nuovi a questi stakes hanno provato a mettersi in mezzo alle due punte di diamante di Full Tilt Poker, vale a dire "O Fortuna PLS" ed "Esvedra": se il primo ha vinto 138.000 $ il secondo nell'arco della serata ha lasciato sul terreno 205.000 $, ma è evidente che quest'oggi i riflettori non fossero comunque per loro.
Per Patrik Antonius si tratta di una sconfitta che tutto sommato non fa così male, se pensiamo che nonostante abbia perso 350.000 $ il finlandese è comunque in attivo in questo 2011 per circa due milioni di dollari, portando così il suo bottino "lifetime" all'iperbolica cifra di 13.000.000 $. Non male, per un maestro di tennis...
Nonostante possa apparire non esattamente profittevole scornarsi fra top players, è evidente che data la situazione portata dal Black Friday ed i limiti assolutamente elitari giocati i due non abbiano troppa scelta, se non quella di sedersi l'uno contro l'altro. Per questa ragione, appare fin troppo semplice prevedere come nei prossimi giorni assisteremo ad una ripresa delle ostilità, perché in fondo una volta raggiunta la vetta il denaro diventa quasi un pretesto per ribadire la propria supremazia.
