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Confiscano vincite online per $100.000 perché giocavano su siti .com. Nuova proposta in Italia

Oramai è guerra aperta ai siti di gambling offshore in tutto il Mondo. I Governi stanno adottando le più disparate strategie per contrastare il gioco non autorizzato. In Russia, ad esempio, hanno seguito la politica adottata negli States da Bush nel 2006 (UIGEA) e stanno bloccando tutti i sistemi di pagamento e le transazioni, dopo avere oscurato (come accade in Italia da anni) i network e le skin più in vista del betting e del poker mondiale. Idem in Australia.

Sudafrica

In Sudafrica, nel 2016 hanno approvato una legge, su iniziativa del Governo, che prevede la confisca di vincite in denaro registrate su piattaforme non autorizzate.

Le autorità di Pretoria in questi mesi non sono state a guardare e, secondo fonti ufficiali, hanno confiscato 1,2 milioni di rand, circa 100.000 dollari statunitensi. Si tratta di una cifra simbolica ma che testimonia che le procedure sono già attive.

Confisca

Le misure restrittive sono state applicate a seguito di procedimenti giudiziari volti alla confisca di "premi fuorilegge ottenuti su siti d'azzardo online".

 

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Il Governo ha sottolineato che i giocatori, oltre alla confisca delle vincite, rischiano delle sanzioni pesanti. Le segnalazioni - in teoria - dovrebbero arrivare direttamente dalle banche sudafricane. Nel frattempo l'opposizione sta presentando proposte di legge per ampliare l'offerta legale e aumentare il numero dei siti autorizzati.

In Italia: tasse al 20% sulle vincite online sul dot com?

Secondo una recente ricerca universitaria, in Italia, circa il 20% gioca ancora su siti dot com. Nel mese di aprile, la commissione finanze della Camera aveva proposto di applicare un prelievo alla fonte del 20% sulle vincite maturate su piattaforme offshore. Anche in questo caso service provider e banche avrebbero dovuto collaborare alle eventuali segnalazioni.

Al momento la proposta è rimasta in stand-by. Il Governo punta a rendere l'offerta del mercato online legale più competitiva, in modo da risolvere alla radice il problema del gioco non autorizzato. Forse la soluzione più logica.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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