Lo scorso gennaio il bot Libratus ha battuto nettamente un team composto da quattro giocatori professionisti di poker. Tra questi c'era anche Jason Les, riconosciuto come una delle menti più brillanti del poker. La sua presenza, così come quella degli altri tre pro, ha reso la vittoria di Libratus ancora più rumorosa. Perché se l'Intelligenza Artificiale riesce a prevalere su un giocatore medio è un conto, ma riuscire a dominare un gruppo di top player è tutto un altro discorso.
Subito dopo la sconfitta, i componenti del Team Human sembravano molto abbattuti nelle interviste. Ora che sono passati più di quattro mesi, Jason Les è tornato a parlare con maggiore lucidità e consapevolezza della sfida, dell'Intelligenza Artificiale e del futuro del poker.
Jason Les: "Prevedibile la sconfitta con Libratus"
"Non direi che fossimo particolarmente tristi dopo la sconfitta", ha dichiarato ai microfoni di Pokerlistings.com. "Sapevamo che sarebbe successo: più o meno a metà della sfida avevamo capito che non avremmo potuto vincere".
Les spiega che essere un professionista, specialmente in una disciplina come l'heads-up, significa saper classificare il gioco del proprio avversario. I quattro componenti del Team Human si sono resi conto in fretta di avere di fronte un opponent imbattibile.
"Siamo sempre onesti con il nostro gioco, quindi potevamo dire con certezza di essere costantemente outplayati", ha continuato. "Non era un avversario umano e in quanto tale non aveva debolezze. Nel corso della sfida sapevamo che l'Intelligenza Artificiale avrebbe preso il sopravvento".
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"L'Intelligenza Artificiale non dominerà il poker"
Jason Les ha affrontato il più potente poker-bot mai costruito, ed è stato nettamente sconfitto. Ciononostante, crede che l'Intelligenza Artificiale possa battere le menti umane solo in heads-up:
"In heads-up ha vinto nettamente. Mi sembra chiaro che Libratus sia più forte di qualsiasi umano nel No-Limit Hold'em heads-up. Ma ci sono molte tipologie di poker nelle quali l'Intelligenza Artificiale non avrebbe lo stesso successo. L'heads-up è solo una piccola percentuale, nei tavoli 6-max o full ring o in varianti più complesse come il PLO il discorso è ben diverso".
Jason Les ha anche sottolineato un aspetto importante: il bot creato dalla Carnegie University ha richiesto risorse enormi ed è utopico pensare che qualcuno riesca a produrre una macchina simile privatamente per giocare online.
"L'obiettivo dell'Università non è mai stato quello di creare un bot per vincere a poker", ha spiegato. "Il loro obiettivo è sempre stato quello di risolvere un gioco, di creare un'Intelligenza Artificiale in grado di fronteggiare problemi complessi. Hanno semplicemente utilizzato l'heads-up No-Limit Hold'em come banco di prova. Non hanno alcun interesse a sviluppare macchine in grado di battere altre forme di poker".
Per tutti questi motivi, Jason crede che ci sia stato troppo allarmismo dopo la vittoria di Libratus:
"Chi ha detto che il poker è morto dopo la nostra sconfitta ha davvero esagerato. L'heads-up è una piccola parte del gioco del poker e oltretutto si gioca solo online. Credo che molti siano convinti che basti buttare un bot nella mischia e questo sia in grado di vincere in qualsiasi format. Non funziona così. I tavoli full ring sono molto più complessi".