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Casinò di Venezia verso la vendita: tra russi e americani

casino-veneziaIl sindaco di Venezia Giorgio Orsoni starebbe trattando in prima persona con una cordata di imprenditori russi ed in alternativa con una nota catena americana, per cedere la gestione temporanea (ventennale) del casinò della città lagunare, punto di riferimento anche per gli appassionati di poker del nord est.

L’indiscrezione sulla privatizzazione circola da tempo a Ca' Farsetti (dove ha sede il Municipio) ed ha preso corpo in queste ore sulle pagine del quotidiano locale “La nuova Venezia”. L’ipotesi era già stata smentita, nelle settimane precedenti, dai diretti interessati ma un sondaggio (che doveva rimanere top secret) fatto dal primo cittadino ai Monopoli di Stato, ha alimentato ancor di più i rumors.

L’operazione riguarderebbe entrambe le sale gestite dal Casinò: Ca' Vendramin (la sede storica) e Cà Noghera. Secondo la stampa veneta, il sindaco Orsoni avrebbe consultato AAMS, chiedendo un parere preventivo sulla fattibilità dell’operazione, essendo la licenza di gioco rilasciata proprio da piazza Mastai. Da Roma sarebbe arrivato il via libera alla cessione temporanea della gestione delle due sale da gioco, per un corrispettivo che potrebbe variare dai 500 ai 600 milioni di euro.

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Naturalmente tra il sindaco e il board del Casinò di Venezia ci sarebbero delle divergenze importanti – sempre secondo quanto riporta il quotidiano - sulle prospettive dell’eventuale dismissione: Ca' Vendramin si è impegnata a versare circa 70 milioni di euro all’anno al Comune (per 20 anni) ma l’amministrazione avrebbe bisogno di nuovi fondi nell’immediato, tenendo conto dei vari tagli alla spesa previsti dalla manovra finanziaria. Pertanto, sia la misteriosa società russa che la catena di hotel nord americana, sarebbero pronte a versare subito il corrispettivo previsto dall’operazione, risolvendo all’istante i problemi di bilancio dell’amministrazione comunale.

Da Palazzo Farsetti è filtrato che sarebbe coinvolta nell'operazione la nota catena statunitense Palace Hotel Resort & Casinò. Per quanto riguarda la pista russa, l’unica cosa certa è che si tratta di una società che opera nel settore del gambling. A Mosca è stata imposta dal Governo del Premier Vladimir Putin la chiusura di centinaia di casinò ed ora i gestori guardano fuori dai confini russi per nuovi investimenti e mercati.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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