Phil Hellmuth non risulterà un mostro di simpatia al tavolo, non è stimato dalle nuove generazioni ma per l’industria del poker negli Stati Uniti rimane sempre un’icona ed un punto di riferimento. E la circostanza non è casuale visto che è l’unico uomo ad essere riuscito a vincere 11 braccialetti alle World Series.
Il player di Palo Alto quest’estate ha sfidato in campo aperto field insidiosi, visto che molti grinders - a causa del black-friday - sono rimasti senza lavoro ed hanno deciso di partecipare in massa alle WSOP. Il buon “Poker Brat” però ha mostrato, per la prima volta, la capacità di sapersi adattare ed è uscito dal Rio Casinò con risultati importanti: tre secondi posti e 1,5 milioni di dollari in tasca, ritornando sulla cresta dell'onda dopo anni difficili. Rimane solo il rimpianto per il 12esimo braccialetto (almeno in un’occasione ha compromesso una vittoria che sembrava certa contro John Juanda). E' un personaggio che non passerà mai di moda.
Il divorzio dal suo sponsor storico UB, avvenuto a fine 2010, evidentemente gli ha giovato. Le rooms (vedi PokerStars) stanno tagliando i contratti ai giocatori statunitensi ma lui va in controtendenza ed è riuscito, proprio per la sua “ingombrante” presenza mediatica, a strappare un accordo di sponsorizzazione. Un’impresa, considerando il momento di vacche magre che stanno vivendo negli USA: l’industria dell’online è stata messa nel surgelatore dal Dipartimento di Giustizia e dal FBI, senza contare la crisi finanziaria.
A dicembre avevamo previsto un suo futuro da testimonial per un marchio famoso di Las Vegas e così è stato. L’Aria Casinò ha deciso di puntare sul californiano, bruciando sul tempo Caesars Entertainment che da molti mesi lo stava corteggiando. Anche PokerStars (con Daniel Negreanu che è sempre stato in ottimi rapporti) si era interessata prima del 15 aprile ma “Poker Brat” aveva nicchiato (sapeva dell’indagine in corso?).
A dire il vero, già nel 2010, Hellmuth rappresentava il casinò con uno specifico accordo che è stato però ‘potenziato’ per permettere all'uomo di Palo Alto di partecipare a tutti gli eventi live più importanti, in cambio di una sorta di esclusiva.
Non solo alle WSOP ma anche a Cannes, durante il Main Event del Partouche Poker Tour, l’unico brand stampato sulla maglietta ed il capellino del giocatore statunitense era quello della prestigiosa sala da gioco, sita nel nuovo e faraonico complesso del CityCenter.
L’Aria Casinò ha puntato forte sul poker ed ha formato subito un team importante, portando fortuna ad un altro cavallo di assoluto talento: Ben Lamb, November Nine e “Player of The Year” WSOP 2011, davanti proprio a Phil Hellmuth.
Negli USA, i casinò di Las Vegas ed Atlantic City si muoveranno - nei prossimi mesi - per assicurarsi i migliori top players, al fine di valorizzare il loro brand soprattutto su internet, in vista della nuova legge sul poker online che dovrebbe essere approvata nel 2012. L’Aria Casinò ha fatto la prima mossa ma anche Caesars Entertainment non sta a guardare e in joint-venture con 888Poker ha messo sotto contratto due November Nine.