PokerStars.com sta dimostrando in queste settimane di voler rispettare alla lettera l’accordo siglato con il Dipartimento di Giustizia che prevede un’astensione generale delle attività dagli Stati Uniti. La prima room del mondo si è impegnata a non accettare gioco dagli States.
Numerosi giocatori americani hanno cercato però di dribblare i divieti imposti dalla room e dai procuratori ed hanno continuato a grindare online, utilizzando un sistema di aggiramento: il noto Virtual Private Network (VPN) che mascherava la loro posizione, facendo risultare un indirizzo IP diverso, di un altro paese. Nel regolamento di gioco però PokerStars proibisce esplicitamente l’uso del VPN.
Molti players sono stati scoperti perché si disconnettevano temporaneamente dal VPN ed in tal caso, anche per pochi secondi, veniva segnalata la loro reale collocazione geografica. Queste piccole discrepanze nella connessione sono state puntualmente registrate dal sistema di sicurezza di PokerStars che – negli ultimi giorni – si è trovata costretta a sospendere gli account.
Numerosi giocatori statunitensi hanno segnalato sui forum di avere i conti ancora bloccati. Un player ha denunciato di aver in deposito da giugno ben $24.000 sul proprio account che risulta chiuso “in attesa di ulteriori revisioni legali”.
Un bel pasticcio e la soluzione non sembra proprio dietro l’angolo, almeno a giudicare dalla parole del VIP Manager di PokerStars.com Steve Day che su 2+2 ha dichiarato: “gli account sono stati congelati e dovremo aspettare le decisioni di un commissario indipendente nominato dal Dipartimento di Giustizia, al fine di stabilire quale sarà il destino dei fondi sequestrati”.
D’altronde PokerStars, dopo aver siglato l’accordo con il Doj, è stata chiara con tutti i residenti degli Stati Uniti. A seguito del black-friday, la room, nel proprio regolamento di gioco, ha stabilito che: “giocare a soldi reali non è consentito all’interno degli Stati Uniti. I players che tentano di farlo con l’aiuto di VPN o di altre soluzioni tecniche, perdono i loro privilegi di gioco e fondi nel loro conto”.
Inoltre il sito dell'Isola di Man ha deciso: “i residenti di altre nazioni non possono impegnarsi a giocare real money mentre si trovano negli States. Qualsiasi tentativo di aggirare tali restrizioni è una violazione del contratto di gioco”. I giocatori italiani che si recano negli USA sono avvisati.
Steve Day ha rivelato: “molte persone stanno ancora cercando di giocare all’interno degli Stati Uniti. La gente non si rassegna all’idea che noi stiamo applicando seriamente l’accordo con il Doj. Diversi grinders professionisti sono stati sorpresi ad usare i sistemi di aggiramento. Noi dobbiamo far rispettare le regole”.