La ruota della fortuna gira per tutti, ma si sofferma più spesso dai più abili, almeno nel poker.
Il sapore della vittoria rende le labbra umide ma leggermente salate. Il bacio, non ancora quello della morte, è dietro l’angolo con una compagna sorridente che corre incontro gridando pazzamente di gioia.
Un altro trionfo si è compiuto. Il Casinò staccherà un nuovo corposo assegno, intestandolo ancora una volta a nome Ungar, come l’anno precedente. I campionati del mondo, World Series Of Poker, rendono omaggio al bis nel Main Event del giovane Stuart Erroll Ungar, a cui viene subito affibbiato l’appellativo “The kid”.
Ripetersi nel poker è impresa assai ardua, ma non impossibile se si ha un grande talento e un inevitabile pizzico di buona sorte. Le costellazioni, incredibilmente nitide, illuminano la notte e aprono un varco per incastonare la stella del vincitore, brillante più che mai. E’ il 1981.
Dopo oltre 30 anni ancora tutti noi appassionati di poker Texas Hold’em andiamo a caccia di emozioni simili per poi poterle raccontare a vita, un pò per vana gloria un pò per non dimenticarle mai.
Tuttavia solo pochi eletti avranno questo onore, forse addirittura sarà possibile contarli sulle dita di una mano.
Allora perché il Texas Hold’em riscuote così tanto successo? Le risposte potrebbero essere molteplici. Una possibile spiegazione si trova nell’apparente semplicità del gioco che attrae il novizio e lo fa innamorare ancor prima di rivelarsi in tutte le sue sfaccettature.
Anche l’aspetto aggregante del poker sportivo non è da sottovalutare. Agli eventi principali in Italia come all’estero, partecipano centinaia di giocatori e la mandria texana si ritrova a chiacchierare a volte amabilmente, a volte non proprio, della passione comune con convinte disquisizioni sulle azioni di gioco che in certi casi insegnano qualcosa, ma in altri fanno sorridere giornalisti esperti e addetti del settore.
Inutile negarsi l’evidenza, però. Nonostante qualcuno sia convinto che vincere a poker sia una lotteria, la chiave di volta è forse rintracciabile nella possibilità statistica, ampiamente superiore a qualsiasi vera lotteria, di portare a casa cifre che possono cambiare la vita.
La matematica non è un’opinione. La probabilità di vincita in partenza è divisa equamente tra tutti i partecipanti, ma i fattori di abilità, psicologia, disciplina che subentrano sin dalla prima mano, influenzano le percentuali e aumentano le chances dei più forti. Ovviamente tutto il ragionamento va valutato nel lungo periodo e non nel singolo evento dove il caso può sicuramente incidere.
In base a queste basilari osservazioni, sorge spontaneo un suggerimento. Se la passione vi brucia e volete essere dei vincenti, forse vale la pena di crearsi un’utile mini libreria coi principali tomi pokeristici.
Un piccolo grande poker vi attende per regalarvi forti emozioni e vivide gioie, ma lo studio come sempre nella vita è un elemento imprescindibile per ottenere gli obiettivi che vi prefisserete.