Fra tutti i nuovi, sorprendenti talenti che il poker ha saputo mettere in mostra negli ultimi anni, quello del norvegese Ole Kristian Nergard ha certamente un fascino particolare.
Il ragazzo, che ha appena vent'anni e un viso che lo fa sembrare ancora più giovane, si è messo per la prima volta in luce a livello mondiale quando nel maggio scorso fece fuoco e fiamme all'EPT Grand Final di Madrid, dove arrivò a conquistare la chipleading per poi terminare la propria corsa al 24esimo posto.
In realtà, appena un mese prima era riuscito a vincere il Sunday Brawl su Full Tilt Poker per 211.500 dollari: peccato per lui che soltanto alcuni giorni più tardi scatterà quello che poi diventerà universalmente noto come Black Friday.
Una bella seccatura, vincere una somma del genere per poi vedersela congelata appena qualche giorno più tardi, ma forse non così tanto per uno come lui.
Ole Kristian Nergard è infatti figlio di un imprenditore che ha costruito un impero in Norvegia, basato sulla pesca: il giovane rampollo ha ereditato tutto quanto, e stando a quanto emerge da documenti scandinavi si tratta di una somma che si aggira intorno ai trenta milioni di dollari.
Con queste premesse si potrebbe pensare che si tratti semplicemente di un giovane fortunato, seduto su una montagna di denaro che giocatori molto più abili di lui gli sottrarranno almeno in parte.
In realtà Ole ha dimostrato di saperci fare, ed anche se quello di Madrid è stato il suo unico piazzamento in un torneo alle WSOPE del 2010 ha dato spettacolo, mettendo a ferro e fuoco il tavolo dove era seduta Annette Obrestad e mostrando quella sfrontatezza che vista anche la provenienza ha ricordato immediatamente a più di qualcuno “Isildur1”.
Naturalmente appare prematuro un paragone del genere, ma le premesse perché si stia parlando dell'ennesimo, giovanissimo fenomeno appaiono esserci tutti. Ole è infatti principalmente un giocatore di cash game, si siede indifferentemente a tavoli di No Limit Hold'em e Pot Limit Omaha, tanto 6-max che heads-up, ed in questo momento si trova tanto per gradire a Macao.
Se saprà continuare a farsi strada nello spietato mondo dell'elite del poker soltanto il tempo saprà raccontarcelo, ma di certo già ora chi fa il tifo per lui non manca.