Contro la varianza nel poker online, qualche mese fa è stata lanciata una prima forma di assicurazione (Bubble Protection) per proteggere i players dall’eliminazione in bolla negli MTT. Al programma hanno aderito campioni del calibro di Chris Moorman, Will "The Thrill" Failla e Ylon Schwartz.
L’ultima novità in campo assicurativo riguarda il cash game ed arriva da InsuredPlay, società che offre una forma di tutela dalle temutissime bad beats. Il programma sarà presto disponibile nei tavoli di alcune piattaforme .com. Lo strumento in futuro potrebbe essere autorizzato anche in Italia e Francia, ma le cautele del caso sono d’obbligo visto che il giocatore che si vuole assicurare deve aprire un conto assicurativo e versare denaro come su una normale poker room.
In materia di sicurezza conoscete le nostre riserve: quando si parla di fondi di giocatori, vi dovrebbe essere sempre un ente regolatore (credibile e serio) ad autorizzare l’operatività e a garantire sugli account dei players. Al momento non ci risulta l’esistenza di alcuna licenza.
Vediamo comunque come funziona il sistema a grandi linee perché l'idea è senza dubbio innovativa: quando un giocatore va all in prima del river, può ricorrere a questo tipo di assicurazione. Il costo dell’insurance viene calcolato in base alla percentuale del rischio. Facciamo un esempio teorico: il piatto è di 100 $ (coperto per 50 $ da entrambi i giocatori), ed il player è favorito al 70% di vincere il piatto; il costo dell'assicurazione sarà di 30 $, più un premio addizionale da versare (ed anche su questo fattore bisogna fare valutazioni precise).
Se perde la mano l'assicurazione pagherà le dimensioni del piatto meno il premio assicurativo, il cui costo è decrescente, in proporzione al numero di mani assicurate in un determinato periodo (si parte dal 10% per arrivare all’1%).
Il giocatore inoltre ha la possibilità anche di assicurare solo una porzione del piatto e può bilanciare il rischio con una speciale funzione. La quota minima non può essere inferiore al 51%.
Il programma è in fase di test su diverse reti internazionali (PokerStars.com, PartyPoker.com e iPoker, in particolare TitanPoker.com) e bisognerà capire nel lungo periodo le potenzialità di redditività per i players: se si rivelerà uno strumento utile per arginare la varianza o se invece può rappresentare un costo accessorio gravoso per gli assicurati (non è semplice al momento fare proiezioni soprattutto sull’incidenza del premio assicurativo). Senza dubbio è un fatto positivo per quei giocatori che vivono con eccessivo stress il grinding e il cui approccio ai tavoli virtuali potrebbe essere più sereno, con un miglioramento del proprio mind set.