Serkan "Serkules" Kurnaz è un giocatore di poker tedesco che non ha ancora compiuto 24 anni, ma che si è già guadagnato l'appellativo di uno dei migliori giocatori di sempre in una specialità estremamente complessa: gli heads-up iperturbo high stakes.
L'ASCESA SU FULL TILT POKER - Ha cominciato a dedicarsi a questa disciplina sul finire del 2006, dopo essere partito dai freeroll, con un approdo tutt'altro che scientifico: "Un giorno non riuscii a piazzarmi a premio per venti partite di fila, e così provai a sedermi agli heads-up sit&go. Ne vinsi quattordici consecutivamente, così mi convinsi di aver trovato quello che faceva per me".
Decide così di depositare circa metà delle proprie vincite, attorno ai 2.000 dollari, su Full Tilt Poker. La sua scalata ai vari livelli si rivela pressoché irresistibile, ed all'inizio del 2010 gioca stabilmente i sit&go heads-up da 200 dollari.
E' allora che decide di mollare l'università per giocare stabilmente a poker: "Non volevo lavorare fino a 65 anni per qualcun altro ogni giorno - spiega - odio la routine, ma in fondo chi non lo fa?".
Su Full Tilt Poker giocherà poco meno di 27.000 partite, arrivando agli heads-up da 1.000 dollari e piazzando un clamoroso ROI poco al di sotto del 7%, per circa 273.000 $ di profitto. Ma poi arrivò il Black Friday.
ANOTHER DAY, ANOTHER DOLLAR - Nonostante abbia una buona fetta di bankroll bloccata sulla poker room, nel luglio del 2011 si trasferisce su PokerStars, dove semplicemente ricomincia da dove aveva iniziato, con risultati ancora più impressionanti.
Giocando quasi esclusivamente sit&go heads-up iperturbo da 1.000 $ - ad oggi ne ha messi assieme circa 22.000 - tiene un ROI di poco meno del 4%, andando a guadagnare solo nel 2012 535.000 dollari, a cui vanno ad aggiungersi i 167.000 $ arrivati dal quarto posto strappato in un torneo del TCOOP, lo scorso gennaio. Ovviamente high roller.
IL FUTURO E' OGGI - Nonostante una carriera che definire folgorante suona soltanto adeguato, Kurnaz non sembra intenzionato a fare programmi a lunga scadenza, almeno per il momento: "Non ho mai depositato soldi miei, così ho sempre pensato che l'ipotesi peggiore sia quella di far pari e tornare all'università o lavare i piatti - dice senza crederci davvero - il poker nella mia vita in questo momento è una sorta di piacevole effetto collaterale, con il denaro che rende le cose più facili ma che non ha molto a che fare con la mia felicità".
E se anche un giocatore così, com'è normale che sia, attraversa periodi di frustrazione e sconforto, lo stato d'animo di chi se lo ritrovi quotidianamente davanti possiamo soltanto provare ad immaginarcelo...