Il crack finanziario di Full Tilt Poker ha visto come protagonista indiretto l'ARJEL, l'ente regolatore francese per il gioco online che, in questo lungo anno, ha potuto fare ben poco per tutelare i clienti di FullTiltPoker.fr.
Questa esperienza negativa ha fatto riflettere il presidente Jean-François Villotte che ha chiesto ufficialmente una revisione del regolamento di gioco nel mercato transalpino: l'obiettivo è quello di proteggere i fondi dei giocatori con trust creati ad hoc.
La storica decisione francese potrebbe presto indurre anche AAMS ad una soluzione del genere. I rapporti tra i due enti regolatori sono molto stretti e vi è una collaborazione attiva proprio per innalzare la tutela e la sicurezza dei players.
Come potrebbe funzionare l'istituto del trust nell'online? Le rooms creerebbero dei fondi vincolati i cui beneficiari sarebbero i giocatori. In questo modo i saldi degli account (o una percentuale di essi) potrebbero essere tenuti in sicurezza e protetti da eventuali e futuri fallimenti delle case da gioco. Un'esigenza che si avverte soprattutto per il mercato delle scommesse, e non solo per il poker. Il banco dei bookies è sempre - in teoria - a rischio.
"Più che conti separati - afferma il presidente dell'ARJEL -, è necessario disporre di mezzi legali per proteggere i fondi dei players e questo è lo scopo dei trust e delle società fiduciarie. Il team di revisione chiederà una modifica della legge per permettere tutto questo".
Sulla possibilità di un mercato unico europeo condiviso, Violette è possibilista ma solo a determinate condizioni: "l'accordo con la Spagna? Non può essere considerato ancora un primo passo verso l'apertura della liquidità europea. Prima deve esserci un medesimo livello di regolamentazione". Pertanto i francesi daranno il loro benestare solo quando saranno in vigore normative equivalenti tra i vari mercati.
Potrebbe presto esserci anche una revisione della tassazione che sta distruggendo l'action nel cash game: "è essenziale trovare un punto di equilibrio che consente di poter limitare il gioco d'azzardo illegale, ma al tempo stesso, non sacrificare la lotta contro la dipendenza. Per trovare questo equilibrio è necessario garantire dei margini operativi che potrebbero derivare da cambiamenti nella base imponibile".
In Francia, l'aliquota nel cash game non viene applicata sul rake lordo (come in Italia, Spagna e tutti gli altri paesi) ma sul pot (denaro giocato). Per questo motivo, è probabile che anche l'ARJEL si uniformi ai criteri adottati dagli altri paesi europei.
D'altronde a Parigi hanno capito che con il regime in vigore (la pressione fiscale risulta superiore al doppio rispetto a quella applicata in Gran Bretagna) gli operatori sono in perdita e rimangono sul mercato solo in vista di futuri cambiamenti della politica fiscale del Governo francese (non a caso, nel settore il gettito erariale è crollato nel 2012) mentre per i players il sistema non è sostenibile e, molti di essi, sono tornati a giocare su piattaforme internazionali.
Nel mercato francese sono stati inoltre recentemente introdotte nuove varianti come il Seven Card Stud, l'Omaha e 5 Card Triple Draw.