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Carboni: ‘avanti con il live, si alla liquidità internazionale’

giovanni-carboniGiovanni Carboni (Carboni & Partners) é considerato uno dei maggiori esperti per quanto riguarda la regolamentazione del live e dell’online. Dal 2005 al 2007 ha contribuito alla disciplina dell’e-gaming italiano. Chi meglio di lui può prevedere il futuro del mercato? L’analista assicura che il processo di legalizzazione del poker live sta procedendo sui binari giusti ed esprime tutto il suo ottimismo per l’apertura del poker online alla liquidità internazionale. La giornata di oggi sarà cruciale per il futuro del settore, con l'inizio dell'analisi alla Camera dei Deputati del testo del decreto Balduzzi, con gli emendamenti appena approvati in Commissione. 

Come valuta le nuove norme che saranno introdotte dalla legge di conversione del DL Sanità, in particolare le limitazioni sulla pubblicità? Serviranno a tutelare realmente i minori? Alla fine ad essere penalizzato sembra essere solo il gioco online?

Le norme sulla pubblicità devono essere migliorate, anche perché altrimenti determinerebbero notevoli problemi di interpretazione in sede attuativa. Sono stati presentati numerosi emendamenti al decreto, che deve essere convertito in legge entro il 12 novembre. Diversi di questi riguardano la pubblicità. Alcuni di essi garantiscono se approvati, i miglioramenti necessari. Altri vanno nella direzione opposta, con l’obiettivo - di fatto - di impedire la pubblicità del gioco.

Ritengo che alla fine la ragione prevarrà, perché l’obiettivo del Governo era di temperare gli eccessi, non di proibire, ed è il Governo il key player oggi in politica. Un intervento sulla pubblicità ci può stare, non solo per tutelare i minori che nel gioco online legale sono già assai protetti dalle procedure di registrazione.

Il gioco online merita una reputazione migliore di quella che ha, presso i politici, gli opinion maker istituzionali ed il pubblico in generale. L’e-gaming oggi soffre per una bassa forza di lobbying, di cui invece dispongono gli altri settori del gioco. Con volontà e pazienza questo cambierà. In ogni caso alla fine anche sugli altri settori del gioco saranno decise misure di contenimento, che non sono barattabili con provvedimenti più restrittivi sull’online.

Entro gennaio 2013 dovrà essere emanato il regolamento sul poker live. E' ottimista oppure vi sarà un nuovo rinvio da parte del Governo? Ci saranno novità all’orizzonte, magari con limiti sui buy-in più elevati?

La preparazione dei provvedimenti da parte di AAMS sta andando avanti. C’è una legge e AAMS ha il compito di provvedere. Le regole di gioco in via di definizione, buy-in etc. sono soddisfacenti. Il processo fino all’apertura delle nuove sale è necessariamente ancora lungo, anche se tutto andasse liscio. Certo in questo scenario in cui il gioco è così messo in discussione, non c’è niente di sicuro.

Si devono far comprendere al mondo politico e istituzionale le valenze positive di questo gioco, per dire, è nominativo e non ha elementi di azzardo. Dall’altro lato, si devono definire modalità convincenti di protezione da tutti i rischi di derive irregolari di singoli soggetti che possono screditare tutti.

Dopo quattro anni di crescita, nel 2012 vi è stato un rallentamento nei volumi del poker online italiano. Secondo lei quali possono essere le cause?

Il primo dato certo lo abbiamo confrontando agosto 2012 con l’omologo mese del 2011, il primo in cui c’è stata l’offerta del cash game. Il calo del poker in totale è del 30%, tutto concentrato sul cash. Enorme, anche se agosto 2011 è stato un mese anomalo, per l’effetto novità.  Ritengo che ci sia stato un rallentamento progressivo della crescita e poi l’inversione già fin dall’inizio del 2012, che ora è vistosa.

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Le cause sono molteplici. Ne cito tre che sono diverse ma si rinforzano tra loro. Molti giocatori perdenti hanno rinunciato e sono usciti dal giro. La luna di miele con il poker è finita e l’entusiasmo non è più quello iniziale. C’è recessione e rassegnazione, meno soldi e meno voglia di spenderli, e oggi questo vale anche per il gioco.  

Il DGOJ, l'ente regolatore spagnolo, ha dichiarato che nel 2013 potrebbe essere creato un mercato di liquidità condivisa con l'Italia. Crede sia uno scenario possibile?

Sono sicuro che ci sarà progressivamente la liquidità tra i mercati regolati. Sono stato uno dei primi nel 2009 a sostenere che questo è il futuro. Sarà fondamentale per rivitalizzare il gioco.

Si sta discutendo sulla delega fiscale per riformare la materia nel settore del gioco pubblico: sono allo studio misure anche per l'online. Aumentare la tassazione nel cash game rischia di rendere il mercato del poker online italiano poco competitivo, come è successo in Francia, a vantaggio delle rooms estere. La misura andrebbe a colpire anche il gettito erariale. E' possibile però che alcune lobbies vogliano frenare la crescita dell'e-gaming italiano con l’aumento della pressione fiscale?

Il rischio è concreto, ma sono molto fiducioso riguardo alla qualità dell’analisi che sarà fatta dai dirigenti e sulla quale i nuovi vertici AAMS definiranno la propria posizione. Il caso francese poi è così evidente che bisognerebbe essere ciechi per imitarlo…

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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