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Filippo Candio: ‘più tutela per i giocatori italiani…’

filippo-cadioFilippo Candio ha raccontato agli amici di Assopoker il suo appassionante inizio carriera e le mitiche ‘scenette’ al Main Event WSOP nel 2010. Con l’unico November Nine della storia del poker italiano analizziamo ora il futuro del movimento e le problematiche riguardanti il live e i contratti di sponsorizzazione.

Quali sono i problemi attuali nel mercato degli sponsor per i giocatori italiani?
"I players non hanno alcuna protezione, non vengono trattati come professionisti. Noi non siamo calciatori, non abbiamo quella visibilità mediatica che ci permette di ottenere contratti oltre determinate cifre. Però il contratto di sponsorizzazione è sempre un punto di arrivo, un obiettivo e un sogno per molti appassionati che vogliono diventare professionisti. A mio avviso, alcuni sponsor stanno un po’ ‘marciando’ su questa nostra debolezza".

Come tutelarsi?
"Non c’è neanche un sindacato o un’associazione e forse è meglio così, però la categoria non è protetta. Il contratto di sponsorizzazione medio in Italia non è regolamentato e se l’azienda è inadempiente, per il giocatore ci sono pochi modi per tutelarsi".

Il poker vive oggi una seconda fase, l’età dell’oro forse è finita proprio con il tuo final table alle WSOP. Come vedi il mercato delle sponsorizzazioni oggi dalla tua prospettiva?
"Mi ritengo una persona molto fortunata, perché mi trovo a meraviglia con il mio sponsor (Scommesse Italia) e sono convinto che sia una delle poche case che sta coltivando certe ambizioni. Mi hanno scelto di nuovo per il secondo anno consecutivo e stiamo andando discretamente forte anche sul nuovo network. La professionalità ci sta premiando e Candio’s Room sta facendo discreti numeri".

Cosa pensi del Russian Poker Tour? Putin ha vietato il gioco d’azzardo e il circuito ha dovuto trasferirsi a Kiev e in altro location estere.
“Si in Russia c’è una situazione molto particolare. I russi sono più organizzati di noi ed hanno prospettive maggiori nel lungo periodo a mio avviso. I circuiti italiani non hanno grosse prospettive all’estero, si è visto dai numeri di alcune tappe, ad eccezione dei tornei di Nova Gorica che non fanno testo, essendo la location a pochi minuti dal confine. Il russo è più incline e abituato a viaggiare, non mi stupirei se dovessero fare una tappa a Sharm El Sheikh con 600, 700 iscritti".

Ed il field del Russian Poker Tour? Come lo valuti?
"Bello come il sole…"

Poker live, un bel pasticcio. Ne verremo fuori o il settore secondo te non verrà mai disciplinato?
"In principio sono sempre stato contro la visione del circolo di poker come è oggi, perché non vi è alcun controllo e dà troppo spazio a troppe cose. Vi dovrebbero essere regole e controlli ferrei per tutelare i giocatori. Il problema è che un controllo totale dello Stato va ad invadere la sfera dell’impresa privata e non è facile trovare un equilibrio. Il Governo proverà a controllare una parte del settore, ma difficilmente il giocatore verrà tutelato. E’ comunque meglio di nulla, ma in questi anni ho visto politiche contrarie al gioco del poker, perché lo Stato lo vede come un’anomalia".

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Progetti per il futuro? WSOP in estate?
"A giugno mi nascerà un bimbo e continuerò a lavorare per il mio sponsor in primis".

Seconda parte - fine

Prima parte intervista - Candio: "Chi è il vero Filippo..."

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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