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Doyle Brunson da Leggenda: torna alle WSOP e mette nel mirino l'11esimo bracciale! Sammartino c'è!

Per la Leggenda, per l'undicesimo braccialetto! Il mito di Doyle Brunson continua, sembra una bella storia infinita, un libro ancora tutto da scrivere.

Texas Dolly è tornato alle WSOP e l'ha fatto a suo modo, da protagonista nell'evento 23, il $10.000 No-Limit 2-7 Lowball Draw Championship. In questi anni ha sempre evitato di partecipare a tornei, giocando regolarmente al Bellagio, nella "sua" Bobby's Room. Lunedì ha però voluto fare un passo al Rio insieme al figlio.

Ha chiuso il day 2 in quinta posizione nel chipcount dopo essere stato per parecchio tempo nelle prime tre piazze.

Al momento siamo a 11 players left e la bella notizia (che non deve passare in secondo piano) è che nella battaglia c'è anche Dario Sammartino, insieme al figlio di Doyle, Todd Brunson e una schiera di top players (si contano 24 braccialetti nel day 3).

Durante la giornata Doyle e Todd sono stati anche primo e secondo, in un chipcount provvisorio da sogno che ha fatto parlare tutto il mondo del poker.

Brunson Senior ha annunciato che sarà il suo ultimo torneo ma non c'è da credergli, soprattutto in una giornata come questa. "Voglio stare con mia moglie, dico addio al poker", in realtà il richiamo delle WSOP è troppo forte e l'undicesimo è una sfida ancora aperta. Più di una volta Doyle ha fatto questi annunci ma il Rio è troppo vicino a casa sua a Las Vegas.

"Il Deuce to seven è sempre stato il mio gioco favorito" ha dichiarato la leggenda vivente del poker. Lunedì si sono uniti al field Phil Ivey, Phil Hellmuth, Ben Yu, Brian Rast, Robert Mizrachi, James Obst e Matthew Ashton, oltre ai Brunson. Il torneo ha registrato 95 entries totali.

Il chipleader Mike Wattel ha preso il largo negli ultimi livelli di giornata con una montagna di chips, quasi 1,3 milioni. E' seguito da Shawn Sheikhan che ha la metà del suo stack. Nel count troviamo Gallen Hall e Brian Rast, dietro Doyle Brunson che è calato nel finale con 470.000 chips (bui 4.000/8.000, ante 2.000). Molto probabilmente la maratona del torneo lo ha stancato ma è ancora tutto aperto.

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Il poker ci ha abituato a storie incredibili e chissà che non ci regali anche l'undicesimo braccialetto del giocatore più longevo del pianeta. Non sarebbe male neanche veder primeggiare Dario Sammartino che è con i grandi del 2-7, l'unico europeo che cerca di opporsi allo strapotere dei pro americani nelle varianti. Il player italiano ha maturato una esperienza ai tavoli di 2-7 negli high stakes online, una palestra molto formativa ed ora è pronto a dare l'assalto definitivo per il tanto desiderato braccialetto.

Billy Baxter, Doyle Brunson, Phil Hellmuth, Todd Brunson (photo courtesy of Pokernews and Jayne Furman)

Dario ha 394.000 fiches ed anche lui è calato nel finale perdendo un pò di terreno. Ma quello che conta sarà il day 3.

Nelle ultime mani di giornata Todd Brunson ha eliminato Illya Trincher in 12esima posizione. Ad alzarsi anzitempo anche Robert Mizrachi (13esimo) per mano di Farzad Bonyadi. Questo il count ad inizio final day, Livello 18 (bui 4.000/8.000, ante 2.000):

  1. Mike Wattel 1 293.000
  2. Shawn Sheikhan 645.500
  3. Galen Hall 517.000
  4. Brian Rast 477.000
  5. Doyle Brunson 470.500
  6. Farzad Bonyadi 440.500
  7. Dario Sammartino 394.000
  8. Ray Dehkharghani 195.500
  9. Todd Brunson 185.000
  10. John Hennigan 87.000
  11. James Alexander 21.000

Da notare che sono tutti statunitensi ad eccezione di Sammartino. I finalisti vantano 24 braccialetti vinti. Al vincitore andrà un premio di $259.670.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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