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La seconda vita di Antonius passa dal Main WSOP "da stupidi non giocarlo, è divertente!"

La seconda vita pokeristica di Patrik Antonius è oramai focalizzata soprattutto sugli high roller: il finlandese quest'anno ha ottenuto risultati importanti, dimostrandosi molto competitivo anche in questa specialità e non solo nel cash game, gioco nel quale la sua fama a volte lo danneggia (non ha accesso ai tavoli più esclusivi di Macao).

Patrik Antonius

Così dopo 6 anni di assenza, il bell'Antonius si è presentato nell'Amazon Room per giocare l'evento dell'anno insieme all'amico rivale Phil Ivey. Field spettacolare (il secondo della storia del torneo) e via alle danze: Patrik alla fine è stato protagonista di una deep run interessante.

Ha chiuso in 814esima posizione per $18.340. L'ex tennista nordico ad un certo punto ci ha creduto: "arrivare al final table sarebbe un sogno, come vincere un torneo prestigioso". All'inizio del day 4 aveva 104 big blinds e con uno stack del genere è senza dubbio un cliente molto pericoloso. Ma il destino ha voluto che non fosse il suo momento.

Per anni ha snobbato l'evento del Rio, per rinchiudersi nella Bobby's Room, la location del Bellagio dedicata al cash game high stakes, nel periodo più caldo dell'anno a Las Vegas, pokeristicamente parlando.

"Preferivo una volta giocare cash game alla Bobby's Room invece di prendere parte alle WSOP, specialmente al Main Event. Sarebbe bello arrivare al final table con tutti questi soldi in palio".

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La sua miglior performance alle World Series è un terzo posto 11 anni fa, nel $ 10,000 Pot-Limit Omaha. Nel Main era andato solo una volta a premio, nel 2010, quando arrivò 601esimo per $24.079.

Il suo primo Main Event lo giocò nel lontanissimo 2002 quando aveva 22 anni. "Questo torneo è speciale, divertente. Sono stato supido a non giocarlo per 6 anni" ha rivelato a Remko Rinkema di Poker Central.

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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