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Niente liquidità condivisa e attacchi della politica: il poker online italiano va in rosso, cash game -18%, tornei -14%

Settembre nero. Dopo un'estate rovente con gli attacchi politici gratuiti verso il poker online (non ultimo pochi giorni fa da parte del Vice-Premier Di Maio verso il giochino) e l'approvazione del decreto dignità (oggetto di reclamo perché favorirebbe le lobby del gioco), dopo il sabotaggio della liquidità condivisa dell'anno scorso, gli effetti negativi sul texas hold'em italiano iniziano a farsi sentire: la spesa nei tournaments è calata dell'11% a settembre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Disastro (prevedibile) nel cash game online: la spesa perde 18 punti percentuali. Alla fine, hanno ottenuto il risultato di spingere in alto i casinò online che fanno registrare un incremento dei margini del 16,8%. Se calcoliamo i primi 9 mesi dell'anno, il balzo in avanti della spesa dei giocatori è del 26,7%.

Poker online italiano: il perché di una crisi

Dopo 3 anni di crescita, si può dire che settembre sia un mese nero, per non dire nerissimo per il poker online italiano, forse uno dei punti più bassi della storia del mercato legale. Ma d'altronde da quando hanno sabotato il progetto della liquidità condivisa (facendo in mille pezzi un accordo firmato a Roma nel luglio del 2017) era solo questione di tempo. I professionisti (quelli che muovono volumi importanti) stanno tutti scappando all'estero alla ricerca di nuove sfide internazionali.

Secondo l'agenzia Agimeg, a settembre sono stati spesi nei tournaments (Mtt+Spin) 6,1 milioni di euro rispetto ai 6,9 milioni dello scorso anno.

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Se si sommano i margini dei primi mesi del 2018, il poker a torneo arriva a 61 milioni, perdendo solo 500.000 euro rispetto al 2017 (-0,8%). I dati degli scorsi mesi indicavano una certa stabilità, perché questa crisi improvvisa? Di fatto  il poker paga un'estate di massicce campagne politiche e mediatiche negative, con la fuga di molti regular sempre più spaventati dal clima generale che si è creato.

Nel cash game invece, a settembre, la spesa è stata di 4,9 milioni di euro (-18% rispetto al nono mese dell'anno del 2017 quando si registrarono 5,9 milioni). Da gennaio a settembre il cash ha registrato un margine totale di 49 milioni, con una flessione del 5,8%.

Poker online italiano: le quote di mercato

Analizziamo le quote di mercato più rilevanti pubblicate da Gioconews:

Tournaments

  • PokerStars 66,73%
  • Sisal Entertainment 6,76%
  • Snaitech 6,21%
  • Lottomatica 5,67%
  • Eurobet 3,77%

Cash Game

  • PokerStars 40,42%
  • Lottomatica 7,32%
  • Sisal Entertainment 6,53%
  • Snaitech 6,14%
  • Multigioco 3,86%
  • 888Poker 3,24%
  • Eurobet 3,02%
Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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