Gioco online ancora nel mirino delle autorità statali: questa volta il provvedimento "bizzarro" arriva dalla Romania. In prima istanza il Governo aveva deciso di imporre una nuova tassa sui volumi pari al 2% che avrebbero dovuto pagare gli operatori.
Il 2% sui volumi è un'aliquota molto pesante e fuori "mercato". Per farvi capire nel cash game, il 2% dei volumi viene calcolato sul pot e si traduce in una tassazione che sfiora l'equivalente del 40% sulla rake lorda. I francesi ne sanno qualcosa...
Dopo le pressioni degli operatori in questi mesi, il Governo si è inventato una nuova tassa: preleverà il 2% sui depositi dei giocatori, direttamente sui loro conti gioco. Si tratta, in poche parole, di una sorta di "patrimoniale", sperimentata per la prima volta nel gioco online in tutto il mondo.
In modo molto paradossale, un modo per scoraggiare i gamblers a depositare nelle rooms del circuito legale e uno stimolo a favorire - indirettamente - l'offerta parallela non autorizzata dal Governo.
In questo modo l'esecutivo di Bucarest può rimanere con il cerino in mano e potrebbe registrare anche un crollo dei depositi vanificando cosi benefici della nuova tassa.
Il 13 marzo, una società di Kindfred Group (Unibet) e la skin Vlad Cazino hanno comunicato ai propri clienti locali che sarebbero stati soggetti a questa nuova tassa del 2%.
Secondo il sito CalvinAyre, alcuni matematici romeni hanno stimato che la nuova tassa sui depositi avrà un impatto negativo tra il 4% e il 6% sui ricavi lordi dei giochi online degli operatori romeni. E' stata calcolata che, al momento, l'effettiva aliquota applicata in Romania sia intorno al 25% (come in Italia), considerando anche la nuova tassa del 3% che viene calcolata sui bonus.
Nel frattempo il fisco rumeno, il temuto Oficiul National Pentru Jocuri de Noroc (ONJN), sta dando la caccia a 27 operatori che hanno accettato gioco in Romania dal 2015 al 2018. L'ONJN ha detto di aver provato a contattare le gaming company in questione, ma di non aver ottenuto alcun tipo di risposta.