Continua la battaglia legale tra il Borgata Casino e Phil Ivey: in ballo ci sono i 10 e più milioni di dollari vinti ai tavoli di baccarat di Atlantic City con la tecnica dell'edge sorting. C'è stata una sentenza di condanna al pagamento definitivo, dopo anni di contenziosigiudiziari. Un mese fa, come vi avevamo anticipato, circolavano rumors di un sequestro sulla vincita da $124.410 rimediata dal re del poker al Poker Players Championship, uno degli eventi più prestigiosi delle World Series of Poker. Per la cronaca è arrivato ottavo dopo essere stato per lunghi tratti chipleader.

Bene, dopo un mese, spuntano le prove di quel sequestro. Le WSOP non sono hanno bloccato la vincita ma hanno consegnato un assegno di pari valore ad un commissario giudiziario nominato ad hoc dal tribunale. Quei soldi finiranno nelle casse del Borgata come parziale risarcimento (forse pagheranno una parte delle spese legali).
Dai documenti - che circolano in rete - è emerso anche che Ivey sia riuscito ad incassare le precedenti vincite alle WSOP per circa 9 mila dollari.
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Il punto è un altro: con questa azione molto aggressiva (ma legittima) degli avvocati del Borgata, di fatto si chiudono tutte le porte delle poker rooms del Nevada per Ivey. Come noto, il casinò aveva ottenuto proprio nello Stato (nel quale è residente e possiede molti asset) il via libera per sequestrare le proprietà di Phil. E queste azioni legali dimostrano quanto il poker player sia esposto, oramai sia diventato un bersaglio mobile, facile da colpire, soprattutto negli Stati Uniti.
Come logica impone, difficilmente lo rivedremo giocare ai tavoli di Vegas e alle World Series of Poker.
Nonostante il sequestro notificato dalle WSOP, Ivey è volato pochi giorno dopo, l'1 agosto, a Londra per giocare gli high rollers delle Triton Series insieme ai suoi amici gamblers asiatici ma non è andato a premio.
Il problema è che il giocatore più famoso di poker al mondo rischia di non poter più giocare eventi di prestigio sotto i riflettori o rischia un altro sequestro delle proprie vincite, seppur in altre giurisdizioni, non sia un'operazione così agevole come in Nevada (e le spese legali sarebbero notevolmente più alte). Ma è probabile che re Phil, alla fine, ritornerà a vivere ad Hong Kong e giocare gli high stakes nella sua amata Asia per evitare problemi.
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