Come abbiamo già avuto modo di dire, i micro stakes sono una vera e propria giungla. Sono i livelli più bassi in assoluto del poker online, dove si trova di tutto: dai giocatori alle prime armi a quelli scarsi che non hanno alcuna intenzione di imparare, fino ad arrivare ai giocatori completamente tiltati.
Aldilà di qualsiasi tipo di considerazione tecnica, per riuscire a destreggiarsi in un universo così variopinto occorre avere dei punti di riferimento, dei pilastri. Ecco allora le quattro regole d’oro dei micro stakes.
In questo Articolo:
Gli errori fanno parte del gioco, anche ai micro stakes
Uno dei motivi principali per i quali i giocatori perdono ai micro stakes è che se la prendono troppo quando commettono degli errori. Letture sbagliate, mosse affrettate, magari un misclick che costa il piatto in una mano decisiva: cose che sono capitate a tutti.
L’importante è rendersi conto che il giocatore di poker perfetto non esiste, e che dagli errori si può solo imparare.
Se giocate a poker online con un HUD, segnatevi le mani che credete di aver giocato male e dopo la fine della sessione, analizzatele a mente fredda. Questo vi permetterà di evitare lo stesso errore in futuro.
Ciò che conta sono i risultati a lungo termine
Nel poker, e non solo ai micro stakes, il breve periodo è sempre un’illusione. Vincere o perdere una, due, tre o persino dieci sessioni non fa di un player un vincente o un perdente in assoluto. Lo fanno i risultati nel lungo periodo.
Già, ma cosa significa “lungo periodo” in concreto?
Diciamo che tutto ciò che succede al di sotto di un campione di 10.000 mani è insignificante. Intorno a questa cifra, già è possibile avere un quadro più significativo di ciò che si è combinato carte alla mano.
In realtà, per avere un quadro affidabile dei risultati ci vorrebbero almeno 100.000 mani. Il poker è una maratona, non una gara sui 100 metri piani.
L’attitudine deve essere positiva
A scatenare il tilt nel micro stakes sono quei pensieri negativi che cominciano a gironzolare nei meandri del cervello quando le cose non vanno per il verso giusto. Pensieri ai quali si finisce per credere, generando frustrazione, che a sua volta annebbia la capacità di giudizio.
In questi casi, abbiamo un alleato preziosissimo e con il quale non possiamo discutere: la matematica. Inutile cominciare a pensare che l’avversario fa sempre colore quando floppa un progetto, perché la matematica si dice che lo chiuderà circa una volta su tre.
Non prendetevi troppo sul serio
Quando incappate in un periodo difficile, dove a prescindere da quanto vi sforziate non riuscite a chiudere una sessione di gioco in positivo, pensate al motivo per il quale vi siete avvicinati al gioco del poker.
Perché alla fine di tutto, il gioco è divertimento. Quando lo avete provato per la prima volta, vi siete divertiti e avete pensato che volevate saperne di più, giocare ancora, giusto? Ecco, questo è lo spirito giusto.
E se proprio la frustrazione della mancanza di risultati arriva a livelli insostenibili, prendetevi semplicemente una pausa. Qualche giorno lontano dai tavoli vi aiuterà a schiarirvi i pensieri e a ritrovare l’equilibrio perduto.