Il Ministero del Tesoro ha deciso di sospendere il decreto che imponeva la tanto discussa ritenuta d'acconto del 20% sugli accrediti provenienti dall'estero.
La norma verrà definitivamente abrogata. A soli 20 giorni dalla sua entrata in vigore, da Roma hanno deciso di fare una clamorosa retromarcia. Fine dell'incubo per i giocatori di poker che grindavano sulle rooms estere con regolare concessione italiana. E fine dei dubbi di una norma molto ambigua nella sua applicazione.
Uno dei motivi che hanno spinto i funzionari del Ministero a cancellare il provvedimento, sono stati i numerosi problemi interpretativi che aveva creato il decreto stesso, a partire dalla definizione degli intermediari finanziari che erano tenuti ad applicare la ritenuta. Tutto si è risolto nella classica bolla di sapone.
Da Roma fanno sapere che il cambio di rotta è stato suggerito dal fatto che negli ultimi giorni la "ritenuta antievasione" è stata superata dallo scambio automatico multilaterale di informazioni sui redditi di fonte estera dei residenti italiani, attraverso la creazione di un modello di accordo intergovernativo (Iga) tra gli Stati Uniti e gli altri paesi.
La netta sensazione è che lo stop sia stato consigliato da Bruxelles, in quanto il provvedimento era palesemente contrario ai principi dell'Unione Europea.