Il 26 febbraio 2014 può essere considerata una data storica per il poker: per la prima volta nella sua vita, Phil Hellmuth ha ammesso di essersi sbagliato. Eh si, considerando il suo ego infinito, siamo di fronte ad un evento epocale.
Scherzi a parte, a poche ore dal suo clamoroso attacco al ranking di Global Poker Index, il player più vincente delle WSOP ha fatto una clamorosa retromarcia su Twitter.
Phil aveva attaccato la creatura di Alexandre Dreyfus, sui criteri ed il calcolo delle classifiche GPI che - a parer suo - davano eccessiva importanza ai tornei High Roller.
Lo stesso manager francese è però sceso in campo per chiarire, numeri alla mano, che non corrispondeva al vero quando sostenuto da Poker Brat.
Hellmuth, a questo punto, non ha esitato a scusarsi, riconoscendo che "GPI è un bene per il poker ed hanno fatto un altro passo nella direzione giusta, quando hanno ulteriormente abbassato i punti assegnati agli High Roller nel 2014".
Insomma, per una volta Hellmuth si smentisce da solo: messo davanti all'evidenza dei numeri, il player di Palo Alto non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca e scusarsi.