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Il prossimo Black Friday…. in Russia?

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Inizia a far paura l’offensiva del Governo russo nei confronti dell’industria dell’e-gaming e del poker online mondiale, considerando il numero sempre più elevato dei players dell’est che frequentano i principali network dot com. 

Nelle ultime settimane multinazionali come Betfair, Unibet e Betclic hanno deciso di chiudere i battenti a Mosca e dintorni, non accettando più registrazioni dai giocatori locali. 

Si tratta di una ritirata a tutti gli effetti, in un mercato che rischia di diventare molto pericoloso, considerando la politica di Puntin e soci nei confronti del web. Preparativi che ricordano – da lontano – le mosse dell’Esecutivo statunitense pre Black Friday.

Il problema è che molti siti non possono più rinunciare all’action dei clienti russi, essendo una fetta consistente dei loro field, soprattutto ora che il poker mondiale mostra numeri poco confortanti (-13% nel cash game nell’ultimo anno). 

In poche parole, diverse case da gioco sono committed con il mercato russo e le principali rooms si chiedono se la prossima mossa sarà quella di bloccare (in stile Uigea-USA) i pagamenti e le transazioni per la gestione dei cash out dei players. Al momento sono stati oscurati i domini ma i regular continuano a giocare, accedendo dai client installati in passato.

C’è da dire che il contesto non aiuta: con la tensione alle stelle ai confini con l’Ucraina e un’opposizione interna in subbuglio, il Cremlino ha deciso di dare una stretta ancora maggiore al mondo internet in generale (colpendo siti pornografici, farmaceutici e blog politici). Ed è nota l’avversione dell’Esecutivo nei confronti del gambling, con centinaia di casinò smantellati a forza, nelle principali città russe. 

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Una sala da gioco, con ogni probabilità, sarà installata in Crimea per rilanciare il turismo nell’area, ma il gaming dovrà rimanere lontano da Mosca e dalle altre metropoli.

Stessa politica aggressiva per l’online, a tal punto da far tremare le principali multinazionali europee. I collaboratori di Vladimir Putin hanno dimostrato di non scherzare, aggiornando di settimana in settimana la black list dei siti oscurati.

In un primo step sono stati messi fuori gioco circa 50 domini, compreso quello di PokerStars. Nell'ultimo aggiornamento sono stati oscurati anche FullTiltPoker, Bwin, PartyPoker, Ladbrokes, Unibet, 888, TitanBet, Pacific Poker, Betfair, Bet365, Winner.com, William Hill e Betsson. 

Il problema è che molte compagnie continuano ad accettare gioco dai giocatori russi, nonostante i continui ammonimenti del Cremlino. Ed è probabile che Putin non rimarrà con le mani in mano.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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