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Agenzie di scommesse in lockdown e Decreto Dignità: 4 milioni di italiani sono passati ai .com e alle bische

Prima il Decreto Dignità che non permette ai marchi legali di fare promozione (i .com però hanno mano libera) poi i ripetuti lockdown con agenzie di scommesse e sale giochi chiuse per quasi un anno intero, anche in momenti nei quali erano aperte altre attività più rischiose per la salute pubblica.

Gli appelli inascoltati del Procuratore Antimafia

I risultati sono disastrosi e secondo uno studio dell'Università Luiss Business School, 4 milioni di italiani (molti non consapevoli di questa scelta) ora scommettono in circuiti illegali e le mafie ringraziano, come da tempo denuncia la procura Nazionale Antimafia ed il procuratore generale Cafiero De Raho, inascoltato però da anni da Parlamento e Governo.

€5 miliardi di gettito in fumo e le bische proliferano senza controlli

Durante questo percorso, sono stati bruciati 5 miliardi di euro di gettito derivanti dai giochi nel 2020 e già un miliardo non è stato incassato nel 2021.

La beffarda notizia dei 4 milioni di italiani passati al mercato illegale è stata annunciata ieri dalla Luiss durante l'ennesima manifestazione delle lavoratrici e degli operatori del settore del gioco legale, costretti a non lavorare, mentre siti .com, bische e agenzie clandestine sono attive e raccolgono gioco, fanno pubblicità sui social ed operano indisturbate.

Le agenzie legali e le sale giochi sono in ginocchio da 9 mesi, causa lockdown dovuto all'emergenza sanitaria. Per il momento gli aiuti di Stato si sono rivelati inefficaci con ristori (5% sul fatturato) e casse integrazioni light (40% dello stipendio).

La ricerca della Luiss Business School

Il gioco terrestre ha registrato un calo del 41% come hanno evidenziato i ricercatori della Luiss Business School.

Lo studio rivela che sono coinvolti circa 4 milioni di giocatori che sono passati sui com e agenzie clandestine. Secondo i ricercatori universitari i players "non sono tutti pienamente consapevoli di questa scelta". E questo passaggio ci riporta alla mente del Decreto Dignità e del ban della pubblicità del gioco legale.

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"Prima dell'emergenza economico-sanitaria - si legge - l'industria del gioco legale, infatti, aveva un valore di spesa pari a 19,4 miliardi di euro (dati 2019) che nel 2020 si è ridotto di ben il 33%".

Lavoratrici e concessionari, tra proteste ed appelli al Governo

Nel frattempo le lavoratrici del gioco pubblico sono tornate a protestare davanti a Montecitorio a Roma che hanno avuto anche la solidarietà dell'. Associazione Concessionaria Giochi Pubblici (Acadi) guidata dal presidente Geronimo Cardia:

"Il nostro è un fronte comune, mentre siamo costretti ad osservare la proliferazione del gioco illegale. Il Governo ascolti l'appello in cui si richiede l'immediata riapertura in totale sicurezza sulla base di protocolli sanitari rigorosi, come consentito ad altre attività con fattori di rischio equivalenti". Così il presidente di Acadi Geronimo Cardia. La proliferazione del gioco illegale è un problema che sta divampando in tutta la sua gravità.

La trasmissione "Le Iene" ha denunciato la proliferazione delle bische illegali. Il servizio sembra aver svegliato alcune forze politiche. "Quello delle bische legate alle mafie è un fenomeno gravissimo, denunciato anche dal Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho", ha sottolineato il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio al quotidiano Il Giorno. Il Senatore Marco Perosino di Forza Italia ha promesso: "presenterò un'interrogazione parlamentare per far chiarezza sul gioco illecito e chiedere contestualmente le riaperture del comparto del gioco pubblico".

Puoi vedere qui il video denuncia delle Iene

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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