Dopo mesi e mesi di incertezza, notizie contrastanti e confusione, ieri sembra sia arrivata una schiarita definitiva riguardo al Main Event WSOP di Las Vegas e alla possibilità dei giocatori europei di prendervi parte. Musica per le orecchie di tutti gli appassionati, ma anche di grandi campioni come Dario Sammartino. Il napoletano potrà dunque tornare finalmente dove, ormai 26 mesi fa, fece la storia.
Dario Sammartino e l'agognato ritorno a Las Vegas
Sembra passato un secolo, poiché gli ultimi due anni ci hanno costretto a rivedere pesantemente abitudini e stili di vita, oltre a dover convivere con una costante preoccupazione per la salute nostra e dei nostri cari. Non si può certo dire che sia tutto alle spalle, ma almeno si va verso il ritorno a una serie di attività che ci erano precluse. Andare allo stadio, per esempio, ma anche giocare a poker. Soprattutto, farlo con l'obiettivo di un braccialetto da campione del mondo.
Tell e mascherine
Come ogni altro ambito, anche il poker al tempo del Covid ha dovuto subire pesanti condizionamenti. Uno su tutti, la mascherina da indossare. Una protezione spesso necessaria, ma che compromette una parte importante del poker dal vivo. Lo conferma proprio Dario Sammartino, un vero e proprio maestro nello scovare i tell degli avversari: "Giocare con la mascherina? Per quanto ne so, alle WSOP non sarà obbligatoria e spero che le cose rimangano così. I tell non sono soltanto facciali, ma è chiaro che la mascherina copre alcune parti del corpo che più di altre rivelano eventuali debolezze."

Il lungo digiuno
Mascherina o meno, per Dario è tempo di preparare i bagagli. La partenza per Las Vegas si avvicina e le buone notizie che arrivano sono un ulteriore conforto, per un ritorno al live che romperà il digiuno più lungo della sua carriera. "Non gioco live dall'EPT Praga 2019, dunque da quasi 2 anni. Non pensavo sarei mai stato due anni senza sedermi a un tavolo. So che è stato così per tutti, ma penso tutti sappiano cosa rappresenta per me il poker dal vivo. Online ho avuto molti grandi successi e mi sono tolto tante soddisfazioni, ma l'atmosfera del poker live è qualcosa che non può avere confronti."
Il lungo digiuno è solo un enorme stimolo o può essere anche un limite? Dario non ha dubbi: "Non riesco proprio a vederlo come un limite. Ho addosso un grande entusiasmo, perché non vedo l'ora di tornare a misurarmi ai massimi livelli. Come ho detto il poker live è completamente un altro gioco, un gioco in cui mi sento senza dubbio tra i più forti al mondo".