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Len Ashby

L'intervista a Len Ashby e la lezione imparata da Mister X, un rapinatore di banche

Nei giorni scorsi è apparsa una splendida intervista ad uno dei giocatori che meglio maneggiano la disciplina del cash game, Len Ashby, che da oltre 15 anni si tiene costantemente sulle cresta dell'onda delle partite più ricche della West Coast.

Len Ashby re del cash game

L'intervista è stata pubblicata su contents.pocketfives e mette in evidenza come Len Ashby sia un personaggio piuttosto fuori dalle righe.

La prima domanda postagli da Paul Seaton è abbastanza standard e riguarda il suo rapporto con il cambiamento del gioco dagli anni del post Moneymaker ad oggi e le differenze sono sensibili. Secondo Len Ashby quella più visibile è il prototipo del giocatore standard incontrato ai tavoli. Nelle partite di più di un decennio fa, infatti, anche in quelle più ricche, era facile imbattersi su giocatori occasionali, qualche camionista, qualche spacciatore, vecchi giocatori d'azzardo. Oggi le partite più ricche vengono giocate per lo più da grinder che sanno il fatto loro, per cui portare il profitto a casa non è più una cosa automatica.

Oggi come oggi è pieno di giocatori che conoscono la matematica applicata all'Holed'Em a menadito, anche per questo che Len Ashby gioca oggi principalmente partite di PLO.

Studioso già anni fa

Ciò che ha distinto Ashby dal resto del field incontrato 15 anni fa, è stato la disciplina. Andando controcorrente fu tra i primi a correre a casa dopo ogni sessione live per studiare i colpi più importanti della serata. "Andavo a casa e ripetevo le mani per ore sull'odds calculator di CardPlayer. Guardavo quali mani giocavano bene contro il range delle mani dei giocatori occasionali. Era così facile vincere allora, ma notavo nessuno degli altri ragazzi lo stava facendo", dice Ashby.

Nel periodo in cui faceva quelle sessioni, Len Ashby fece una conoscenza piuttosto particolare, peraltro esplosa sui forum statunitensi solo molto dopo l'accaduto.

Con questo altro ragazzo giocava alcune sessioni serali, sempre di giochi Limit, prima Hold'Em e poi PLO. Furono diverse le volte che per acquistare la posta e sedersi a giocare, questo ragazzo estraeva i soldi dal proprio marsupio e tutti notavano che parecchie di quelle banconote erano macchiate di vernice rossa, esattamente come quella che le banche utilizzano in caso di rapina, quella che fanno esplodere nelle sacche appena sottratte dagli istituti di credito.

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Fu lo stesso Len Ashby, insieme agli altri giocatori, la frase che viene automatica: "hai fatto una rapina?".

La domanda era ovviamente ironica, nessuno poteva pensare che quei soldi arrivavano davvero e oggettivamente da una rapina in banca.

Le rapine di Mister X

Per essere precisi le rapine furono 12 e costarono a questo personaggio misterioso tanti e tanti anni di carcere.

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"Ho pensato, 'Sono stato a cena con quel ragazzo'", continua Len Ashby . “Era un habitué del casinò in cui ho giocato. Era un ragazzo molto tranquillo - non giocava tutte le settimane. Col senno di poi, quando ho scoperto che fosse davvero un rapinatore, non dimenticherò mai quando l'ho visto tirare fuori i soldi per comprare le chips.

In pratica lui rapinava i soldi e li utilizzava, almeno quelli non rovinati dalle macchie rosse, per giocare al Casino. Solo dopo scoprimmo tutti che portava soldi sporchi al tavolo. E non solo di vernice.

È stato per un periodo di dieci anni che l'ha fatto. Ha rapinato le banche di tutta la zona. Ricordo di aver ricevuto la notizia che una banca della contea era stata rapinata ed era lì che provenivano i soldi al tavolo. Non sai mai con chi stai giocando".

"Da tutta questa storia ho imparato una cosa molto importante: non basta vincere e farla franca una volta, bisogna stare accorti anche nel non portare i soldi rubati in un luogo dove sarai prima o poi beccato al 100%". Continua Ashby. "E così è anche il gioco. Non basta vincere una volta. Devi avere la testa che ti fa ragionare e non sperperare i soldi vinti nelle sessioni più importanti."

"Mi manca il poker com'era una volta", conclude. “La non-politica di tutto questo. Ti presentavi e ti mettevi in ​​una lista. C'era così tanta azione che era pazzesco. Sembra che questo particolare periodo storico che stiamo vivendo stia tornando ad essere molto vivace con la riapertura del poker live. Lo spero."

Homepage: Len Ashby Courtesy Pokernews & Jamie Thomson

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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