Tornato agli onori delle cronache ultimamente, per essere diventato il coach di Jeff Shulman in vista del final table del Main Event WSOP, stavolta Phil Hellmuth fa parlare di sè per il suo attacco alla Harrah's, il colosso USA dei casinò e - soprattutto - proprietario del marchio WSOP.
L'occasione è un'intervista radiofonica con Hardcoresportsradio in cui "the poker brat" - che con Harrah's non ha mai avuto un rapporto idilliaco - alimenta le voci secondo le quali l'imminente entrata della stessa Harrah's nel business del poker online con una propria room stia provocando un certo subbuglio.
Di cosa si tratta? sicuramente molti giocatori non ne gioiscono, perchè nei contratti di sponsorizzazione che le varie poker rooms maggiori stipulano la visibilità dei propri loghi, t-shirt, cappellini e quant'altro è un elemento fondamentale. Quindi, in prospettiva, ciò potrebbe significare meno contratti di sponsorship e di conseguenza anche meno posti disponibili per le qualifiche online, oggi aperte a qualsiasi poker room.
Ma c'è di più. Secondo Hellmuth - e secondo diverse voci che circolano in questi ultimi tempi - PokerStars, Full Tilt ed Ultimate Bet si starebbero organizzando per allestire un campionato parallelo ed alternativo alle WSOP, nel caso in cui i rapporti con Harrah's precipitassero.
Se ciò dovesse accadere, afferma Phil Hellmuth, le WSOP perderebbero il loro prestigio.
Ma sarebbe davvero così? è noto che "the poker brat" non è uno che usa perifrasi per dire ciò che pensa, e probabilmente in queste sue considerazioni c'è anche della rabbia personale: durante l'intervista Phil lamenta di non avere ancora ricevuto alcun rimborso per le spese di hotel sostenute durante le ultime WSOP, e che gli erano dovute.
Ma al di là delle beghe personali del campione americano, c'è da osservare con molta attenzione quanto accadrà nei prossimi mesi su due versanti: cosa farà e come si muoverà Harrah's una volta entrata nel mercato del poker online, e come si evolveranno i suoi rapporti con le maggiori poker rooms.