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"Ho ricominciato su punto it l'estate scorsa!" Intervista a Ivan Gabrieli dopo la doppietta Winter Series

Dopo aver fatto fuoco e fiamme sia live che online, da qualche anno Ivan Gabrieli era un po' scomparso dai nostri radar. Il ravennate ci è tornato di prepotenza centrando una clamorosa doppietta alle Winter Series di PokerStars (poker).

Martedì notte, con lo storico nickname 'mrbluff234' il 34enne ha vinto il 50€ The Blizzard per 4.500€ di premio (tra taglie e payout), la sera dopo ha concesso il bis al 50€ The Iceberg 9-Max nell'ambito della 'Nostalgia Night' Winter Series per una prima moneta di 8 mila euro. Dopo questo uno-due (ri)sentirlo era quasi un obbligo.

 

Ciao Ivan, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ci siamo sentiti!

Già, per un periodo ho fatto due passi indietro, mi sono preso un po' di tempo per me. Sono tornato a giocare su punto it con calma dall'estate scorsa, sono pieno di entusiasmo per questo ritorno.

Come hai trovato le cose?

Il field è cambiato molto, quando ho ripreso a giocare conoscevo pochi avversari.

Cosa ti è saltato subito all'occhio?

Più che qualche tendenza generale ho notato che il livello è più alto. Un po' me l'aspettavo perché a poker si migliora anche solo a perdere. Ora su dot it ci sono tanti ragazzi che giocano bene, prima non avevo questa impressione. Di solito sono sempre stato critico ma il field si è indurito. I fish sono un po' meno fish ma fortunatamente qualcuno ce n'è ancora. Anche ai tornei da 100€ c'è del ricambio che porta un po' di deadmoney.

Dacci qualche numero.

Mettiamo che adesso ci sono quaranta o cinquanta reg, dieci o quindici di loro giocano bene. Tra l'altro in molti casi sono ragazzi che giocano anche su dot com e si vede che hanno una preparazione differente rispetto ai regular confinati al solo punto it.

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In cosa si vede?

Si capisce che hanno studiato sui solver e/o preso dei coaching. Il gioco è differente rispetto a un po' di tempo fa, c'è ancora valore da prendere ma in generale su punto it il livello è più alto. Lo trovo variegato, c'è un po' di tutto, ci sono tornei interessanti e un field che mixa occasionali a reg bravi e meno bravi.

Dal tuo ritorno ai tavoli come è il bilancio?

Appena riiniziato è andata abbastanza bene, ho fatto un mese un mese e mezzo in positivo vincendo anche un evento delle Galactic Series. Poi ho galleggiato fino a questo exploit. Come dice un mio amico, la vita dei giocatori di tornei consiste nel perdere soldi nove mesi l'anno, fare pari due mesi e vincere nel mese che resta. Il segreto è perdere il meno possibile nei mesi in cui perdi e cercare di vincere i massimi quel mese. Guardandomi indietro più o meno posso dire che anche a me è sempre andata così, bisogna convivere con questa situazione. Ma a parte questo il punto it mi sembra proprio carino

Sei quasi una voce fuori dal coro, visti i problemi che ci sono...

Sì ma anche se hanno distrutto il marketing e la pubblicità ci sono nuovi giocatori entrati nel field e il ricambio è quello che fa funzionare il poker. Dobbiamo preservare i regular, ok, ma anche e soprattutto i nuovi fish, che permettono a tutto il movimento di andare avanti e a qualcuno di fare del poker un lavoro. Certo, le condizioni non sono ideali, ma del ricambio c'è stato e c'è gente che ancora si interessa al gioco. Anche nei circoli live vedo che fanno numeri importanti, ho l'impressione che il poker è ben vivo.

Giornalista
Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico si è appassionato al poker e dal 2012 è diventato il suo pane quotidiano. Intanto ha scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco. Vive in Maremma dove è riuscito a realizzare il sogno che aveva preso forma nella sua mente da piccolo davanti a un 486 con 4Mb di RAM, ovvero lavorare comodamente da casa scrivendo al computer. Laurea magistrale in scienze della comunicazione, da venti anni iscritto all'Ordine dei Giornalisti, prima di conoscere il poker si è occupato di cronaca sulla stampa quotidiana nazionale e di musica su quella periodica, quest'ultima soprattutto per entrare gratis ai concerti. Poi ha creato e diretto per cinque anni un freepress bilingue turistico-locale. Al termine di questa esperienza il suo percorso si intrecciò con il NLHE grazie a un amico che giocava su Full Tilt Poker.
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