Vai al contenuto

Cash Game High Stakes Online: l'evoluzione di un gioco per pochi

Sono in molti ormai i “railbirds”, gli appassionati che scelgono di non perdersi una sessione dell'azione spettacolare che viene offerta ogni giorno sui tavoli High Stakes di cash game. Questo perché la passione per il Texas Hold'em è cresciuta molto negli ultimi anni, l'attenzione mediatica l'ha seguita e con lei sono aumentati i professionisti a calcare scene inizialmente riservate a pochissimi.

Fino ad alcuni anni fa infatti, il limite massimo che si poteva scovare in rete era il $200/$400, e solo un pugno di giocatori poteva permettersi di affrontarli. Adesso che il Texas Hold'em è invece esploso – nella sua variante No Limit che ha di fatto eclissato il Limit – è nata anche l'esigenza di soddisfare le ambizioni dei players più elitari, che di piatti dai molti zeri non ne hanno mai abbastanza.
Ecco allora arrivare il $300/$600, quindi il $500/$1000, e probabilmente è solo questione di tempo prima che si salga ancora. Tuttavia, questa non è stata la sola rivoluzione in atto.

Patrik AntoniusChi infatti è un giocatore professionista multimilionario e che per di più si trova ad affrontare sempre gli stessi avversari, deve sconfiggere anche un nemico in più: la noia. Un giocatore che in un anno arriva a rendersi protagonista di centinaia di migliaia di mani sente il bisogno di cambiare con una certa frequenza. Naturalmente sempre tenendo d'occhio il profitto, che in fondo è quello che conta.

Pensiamo infatti a quello che è successo ai nosebleeders di Full Tilt Poker. Di fatto hanno abbandonato il No Limit Hold'em, preferendogli il Pot Limit Omaha e talvolta i Mixed Games. La spiegazione ce la dà direttamente Patrik Antonius, che certo non prova imbarazzo nel passare da una variante all'altra: La gente trova il PLO Omaha più interessante e divertente perché è possibile giocare più mani, con piatti in cui si trovano coinvolti più giocatori. Il No Limit Hold'em senza le ante è invece molto più noioso nella variante cash, perché si folda più spesso”. Gli fa eco Ashton Griffin: “La maggior parte dei giocatori ama azzardare, e questo nel PLO succede semplicemente con più frequenza”.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Ma c'è anche un altro motivo che porta a questo, sottolineato da Barry Greenstein: “In ogni poker room ci sono dei giocatori che fungono da catalizzatori, ed il gioco segue le loro preferenze. Su Full Tilt Poker questi giocatori sono Gus Hansen e David Benyamine, che giocano molto al PLO”. Non a caso, quando Hansen – dopo aver perso milioni di dollari – ha deciso di passare ai tavoli Mixed Games tutti gli altri lo hanno ben presto seguito.“E' sempre così – spiega Antonius – se ad esempio ai tavoli arriva un nuovo giocatore tutti lo seguono ovunque, non importa quale sia la variante”.
E' questo che ha portato per qualche tempo nuovamente in auge il No Limit Hold'em, che tuttavia è stato frettolosamente abbandonato di nuovo.

D'altra parte c'è anche chi, come Phil Ivey, non si cura molto di queste tendenze, più o meno ondivaghe e passeggere. Chi come lui eccelle in ogni variante ha altre preoccupazioni: “Non mi importa quello che succederà, spero solo di poter continuare a giocare a poker ogni giorno e ad alto livello. Questo è quello che conta per me”. E da uno come lui, certo non ci aspettavamo che una risposta del genere.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI