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Daniel Negreanu accetta la sfida, ma non adesso...

Daniel Negreanu è pronto a cimentarsi con il NL5000 su PokerStars, ma non in questo momento: il canadese ha spiegato le ragioni che gli impediscono di mettere in piedi adesso la sfida, ma si è detto pronto a dare azione a Douglas "WCGRider" Polk e gli altri, che sono scettici circa le sue possibilità.

Il problema sottolineato da "KidPoker" è che notoriamente lui risiede a Las Vegas, da dove ovviamente non può giocare su PokerStars.com: anche se i termini della sfida non sono stati infatti discussi nei dettagli, è chiaro che per portarla a termine servirebbero almeno due mesi, il tempo necessario per mettere assieme un campione di mani giocati se non ampio quantomeno accettabile.

Negreanu non ha alcuna intenzione di trascorrere un periodo di tempo tanto lungo lontano da casa, periodo che in ogni caso andrebbe anche conciliato con i suoi diversi impegni nei vari tornei a cui partecipa in giro per il mondo: "Non appena sarà possibile giocare da Las Vegas, vi prometto che farò del mio meglio e vi darò azione". Insomma, non accadrà in tempi brevi.

Sarebbe facile pensare che si tratti di una scusa per sottrarsi al confronto, ma in realtà chi crede questo non ha probabilmente ben chiara la personalità del pro di PokerStars.

Una cosa è certa: Daniel molto probabilmente sottovaluta le difficoltà che lo attenderebbero al NL5000, come dimostrano alcune sue dichiarazioni al riguardo che gli altri professionisti hanno aspramente criticato.

 

Negreanu ha infatti affermato che al momento non crede sarebbe in grado di battere quel livello, ma che è convinto di poterci riuscire una volta prese lezioni di coaching per circa 120 ore, ovvero nel giro di un paio di settimane. Un periodo di tempo giudicato ampiamente insufficiente da giocatori del calibro di Pascal Lefrancois, dallo stesso Polk ed evidentemente non solo.

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Anche ammettendo che si faccia coachare da fenomeni del calibro di Isaac Haxton od Alex Millar per l'occasione, infatti, l'evoluzione del gioco in chiave GTO è stata radicale negli ultimi anni, e Daniel non ha mai grindato online in vita sua.

Naturalmente ci sono un certo numero di fattori che inciderebbero sulla buona riuscita dell'impresa. Ad esempio, Daniel ha già dichiarato che non giocherebbe heads-up o three handed, ed è convinto che la sua presenza al tavolo possa attrarre giocatori occasionali intenzionati a confrontarsi con lui, che quindi renderebbero in media un po' più facili i tavoli in cui si trova.

Il problema è che in realtà tutti i migliori regular vorrebbero sedersi con lui in uno scenario simile, a maggior ragione nel momento in cui alcuni di loro decidessero di puntare centinaia di migliaia di dollari su una sua sconfitta: contro di loro, pensare che Negreanu possa uscirne vincente su un numero di mani significativo appare onestamente irrealistico.

Certo, se il campione di mani non fosse particolarmente grande avrebbe qualche chance in più, così come se ad esempio potesse giocare su non più di quattro tavoli contemporaneamente. Non a caso, lo stesso "Kanu7" ha dichiarato che non è sicuro scommetterebbe contro Negreanu: l'inglese vorrebbe infatti prima valutare le condizioni specifiche della sfida, a dimostrazione di quanto possano spostare l'ago della bilancia.

Per il momento in ogni caso è finito tutto in soffitta, ma sappiamo che l'ingresso di PokerStars negli Stati Uniti non è più una chimera, ed i regular di cash game high stakes quando si tratta di certe cifre in ballo possiedono tutta la pazienza di questo mondo...

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