Con il nuovo anno è tempo di buoni propositi, di nuovi progetti e migliori intenzioni, e a quanto pare questa tendenza generale pare aver intaccato anche il mondo del poker online. E’ infatti notizia recente che Full Tilt Poker intenda apportare diverse modifiche alla propria offerta, la più rilevante delle quali risulta essere senza dubbio una crociata contro i giocatori di cash game che applicano la cosiddetta Short Stack Strategy.
Sinteticamente – per chi non dovesse sapere di cosa stiamo parlando – mentre il cash game si gioca di norma con uno stack pari ad almeno 100 big blinds, chi applica questa strategia si siede con soli 20 big blinds, aspettando la mano buona per mandare i resti, raddoppiare e scappare a gambe levate.
Si tratta di una strategia che implica dinamiche e scelte particolari che non di rado mette in crisi giocatori “tradizionali”, che inoltre vedono come scorretto il fatto che una volta raddoppiato gli short stackers abbandonino immediatamente il tavolo. Ma le cose stanno per cambiare.
A partire da quest’anno infatti, su PokerStars hanno riscosso molto successo i tavoli cosiddetti “deep stack”, nei quali non è possibile sedersi con uno stack inferiore ai 50 big blinds. Essendosi concentrata lì l’azione, tutti i giocatori che applicavano la short stack strategy ai limiti medio/bassi hanno pensato bene di trasferirsi su una piattaforma che non presentasse di questi problemi.
Inutile dire dove sia caduta la scelta: sappiamo bene che se PokerStars risulta essere come traffico la numero uno Full Tilt Poker è la più diretta inseguitrice, dunque la torta più appetibile. L’ovvio risultato è che agli short stackers già presenti sulla piattaforma se ne siano aggiunti molti altri, rendendo il gioco un inferno per chi è abituato a sedersi full stack.
E’ così che la room ha deciso, a partire da gennaio, di raddoppiare il buy-in minimo necessario per sedersi ai tavoli di cash game, portandolo a 40 big blinds ed allineandosi quindi in qualche modo con la diretta concorrente. Pare che il limite dei 20 big blinds sarà invece mantenuto nei tavoli con cap, ovvero in tavoli particolari dove il piatto non può arrivare a superare un certo limite prestabilito.
In questo modo la room cerca di tutelare sia chi voglia giocare un poker “puro” sia chi intenda applicare strategie alternative, per quanto è evidente che una limitazione simile faccia perdere alla SSS molta della sua efficacia, visto anche che per essere profittevole deve essere multitablata in modo pesante.
Una notizia che certamente ha fatto esultare più di un giocatore, e che certo non mancherà di avere ripercussioni.
Tra l’altro, tanto PokerStars quanto Full Tilt Poker – ed altre room a seguire – paiono intenzionate nel corso del nuovo anno ad inaugurare nuovi VIP system, su cui però mancano ad oggi notizie più precise. Di certo, appare ancora una volta chiaro come anche nel mondo del poker online i leader si marchino a vista, così come sembra evidente che per Mark Vos ed i suoi seguaci la vita sembra essere diventata d’improvviso un po più dura.