Ted Forrest e Mike Matusow erano amici poi una maledetta scommessa high stakes ha distrutto tutto: sappiamo come è andata a finire (leggi qui per i dettagli ed un breve riassunto), con “The Mouth” che non ha onorato la prop bet persa, mandando su tutte le furie l’ex red pro. E le polemiche continuano.
In ballo ci sono 2 milioni di dollari e Ted Forrest minaccia: “non ho mai denunciato nessuno nel mondo del poker ma in estrema ratio potrei anche farlo… “.
“Tutto il mondo del poker era a conoscenza della scommessa e non sarà difficile provarne l’esistenza. Sarebbe meglio un accordo amichevole…”. I dubbi non sono sull’esistenza dell’accordo, bensì c’è da farsi una domanda legittima: un tribunale tutelerà mai una scommessa del genere? E’ meritevole di tutela un’obbligazione simile per l’ordinamento giuridico statunitense?
Matusow la scorsa settimana ha risposto con diversi tweet di fuoco, poi cancellati.
Forrest è al limite: “quando persi nel 2008 una prop bet con lui, l’ho onorata subito, pagando 100.000 dollari. Sono stato 4 anni in silenzio ma ora è giusto che la gente sia a conoscenza di tutto ciò. Inoltre ho già pagato anche il mio trainer che mi ha aiutato a perdere peso”.
C’è chi sostiene che Matusow, al momento di concordare la prop bet, fosse ubriaco ma Ted non è dello stesso avviso e a CardPlayer racconta: “era molto lucido. Eravamo al Commerce di Los Angeles e siamo andati a piedi fino al secondo piano per pesarmi. Al massimo aveva bevuto un paio di drink. Vi posso assicurare che quando è ubriaco, non parla, non cammina ed inciampa su qualsiasi cosa”.
L’ex amico poi puntualizza: “chi lo conosce un minimo sa che Matusow non è mai coerente o lucido. Ogni volta che parla, quello che dice non ha senso. Se una persona non lo conosce, appare come se fosse sempre ubriaco. Il più delle volte non lo è, anche se potrebbe sembrare intossicato”.
“Io non odio Mike, a me piace. Auguro a lui solo cose positive. Sarebbe importante per lui se iniziasse a pagarmi in buona fede, per il bene della sua anima. Deve iniziare a rendersi conto che le sue azioni hanno sempre delle conseguenze ed ha bisogno di capire che deve iniziare ad essere responsabile, a fare l’uomo”.
“Mike dice a tutti di essere stato il mio migliore amico. Sono dispiaciuto per lui. Sento che ha pochissimi amici veri ed ha un buon cuore, ma le sue azioni smentiscono sempre quello che ha dentro. Spesso ferisce gli altri, pur avendo un carattere auto ironico e un buon cuore. Fa male a chi gli sta vicino. Anche il fratello ha affermato che Mike ignora la sua famiglia”.
Ed arriva la stoccata: “è andato broke? Quando ha vinto l’ NBC Heads-up e incassato 750.000 dollari, me ne ha dati solo 20.000. Poteva almeno consegnarmi i 100.000 che gli avevo dato in precedenza. Il fatto di avermi pagato parzialmente, è un’ammissione dell’esistenza della scommessa”.
Ma il problema, da un punto di vista legale, non è provare l’esistenza della scommessa ma la tutela che l’ordinamento riserva a questo tipo di obbligazione “atipica”, rischiamo però di andare fuori tema.
Un pensiero è per la Poker Hall of Fame: “entrambi siamo candidati e queste polemiche legate alle scommesse ci penalizzano. Ammetto che il tempismo non sia il massimo. Sarà per un altro anno per entrambi. Sia io che Mike meritiamo di entrarci ed è solo questione di tempo”.
Forrest si sente ferito: “perdere così tanto peso può essere stato rischioso per la mia salute? Ciò che mi ha fatto arrabbiare è stata una sua intervista nella quale affermava che non mi avrebbe dato un centesimo, perché entro sei mesi sarei morto, a causa della dieta. Un’altra cosa che mi ha ferito sono state le accuse di Mike e suo fratello che alludevano all’uso di droghe per dimagrire. Ma io non sono un pazzo suicida, non ho mai preso diuretici. Quando io e Mike abbiamo concordato i termini della prop bet, ci siano promessi, sul nostro onor,e che non avremmo mai usato quelle sostanze. Sono tutte scuse per non pagare…”.