Qualche settimana fa, la responsabile marketing del Napoli, Valentina De Laurentiis, era stata molto brava nel trasformare un goffo refuso in un messaggio motivazionale per i giovani. Stavolta, invece, la società campione d'Italia sembra averne combinata una ben più grossa, un vero e proprio "autogol di rabona".
In questo Articolo:
Il Napoli annuncia il nuovo regional betting partner, ma è un sito offshore!
Il 23 luglio scorso, sulla versione inglese del sito ufficiale della SSC Napoli, era stato annunciato un accordo con "Rabona" come "official regional betting partner" della società partenopea per l'Europa. La notizia era stata poi ripresa da vari portali di informazione italiani, ma c'era un problema: il sito in questione non ha alcuna autorizzazione a offrire gioco in Italia.
Abbiamo fatto le dovute verifiche e il sito non solo non risulta autorizzato né presente tra i 46 operatori che hanno manifestato interesse ad acquisire una nuova concessione, ma è anche stato oscurato più volte dall'Agenzia Dogane e Monopoli. Infatti, nella lista degli oltre 11mila siti oscurati da ADM ce ne sono 25 riconducibili a tale "Rabona".

Si tratta di un operatore che opera sul mercato off-shore grazie a una licenza ottenuta nelle Isole Comore, non ritenuta valida da praticamente nessuna giurisdizione o autorità nazionale di controllo, come la nostra ADM ma anche la MGA (Malta Gaming Authority). Dunque, essendo l'accordo annunciato valido per il continente europeo, già c'è qualcosa che non quadra.
ADM invia segnalazione, link e annuncio rimossi
Ovviamente, nell'arco di qualche giorno la cosa è finita nel radar dell'Agenzia Dogane e Monopoli, che ha inviato una segnalazione alla SSC Napoli e alla Lega Serie A, in cui si ammoniva sulla presenza di un operatore non autorizzato sul sito ufficiale della società partenopea, a cui veniva intimato di eliminare immediatamente il link (o collegamento ipertestuale).
In un primo momento, il Napoli ha eliminato il link dall'articolo, che è stato poi del tutto rimosso anche se il contenuto è ancora indicizzato su Google. Lo si può verificare con una semplice ricerca, ma anche dallo screen qui sotto:

Va inoltre specificato che pressoché ogni società di Serie A ha un regional betting partner, tipologia di accordo nata dopo il Decreto Dignità e di cui la Juventus era stata pioniera nel 2019, insieme alla Roma e al Bologna che l'avevano seguita di lì a poco. Tuttavia, si trattava di partnership che riguardavano solo mercati esteri come quelli asiatici e in nessun caso si era visto un link cliccabile senza geolocalizzazione, per via del regolamento ADM che lo vieta. In questo caso, sul sito del Napoli non solo era presente un link cliccabile dall'Italia, ma portava a un sito non autorizzato a raccogliere gioco nel nostro paese, bypassando i divieti in essere.

Regional betting partner: cosa significa
Come si accennava, la modalità definita "regional betting partner" è un accordo di partnership commerciale, nato sostanzialmente per permettere alle società di calcio di monetizzare evitando di violare la legge. In questo caso, l'attributo "regional" vale per una determinata regione che deve essere sempre estera, visto che il Decreto Dignità vieta qualsiasi accordo di sponsorizzazione diretta a società di scommesse. In tal modo, la società sportiva X si accorda con il bookmaker Y come regional partner per un'area (es. l'Asia) non coperta dal divieto di pubblicità e sponsorizzazioni valido su territorio italiano.
Una leggerezza imperdonabile: cosa succede adesso?
Se quello della "H" collocata al posto sbagliato era un errore veniale di quelli che possono capitare, la leggerezza dimostrata dalla società campione d'Italia in carica è invece davvero inspiegabile. Mentre scriviamo, sono in corso ulteriori indagini che potrebbero portare ad altri sviluppi. Ad esempio, nel caso in cui si riscontrassero prove di utenti italiani iscritti a tale sito tramite il link poi rimosso, partirebbero sicuramente delle denunce.