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Bryn Kenney vi farà spellare le mani per questo triplo call con K alta

Come fanno alcuni giocatori ad "arrivare" sempre, nel poker? La run ha sicuramente un peso, nel breve periodo, ma ci sono mani che ti convincono della classe di un giocatore, oltre ogni ragionevole dubbio. Una cosa del genere è accaduta ieri, alle Triton SHR Series, con Bryn Kenney.

Bryn Kenney e un bluff catch magistrale con K alta su triplo barrel in bluff

Siamo nell'Event #6, 50.000$ 7-handed e al tavolo sono rimasti in corsa 15 dei 146 paganti. Mentre siamo al livello 30.000/60.000/60.000, Bryn Kenney apre a 125.000 da Hi-jack con k 10 e il brasiliano Alisson Piekazewicz difende il suo big blind con q 8 e 710.000 dietro.

Sul flop 6 5 4 Alisson "donka", uscendo per 85.000 chips su piatto da 340.000, chiamato da Kenney.

Con piatto che è divenuto da 510.000 fiches, si va al turn che è un 4 . Piekazewicz non cambia strategia e tiene il pallino dell'azione, puntando 130.000. Kenney, dopo qualche istante di opportuna riflessione, chiama ancora con il suo K high.

Si va al river che è un 9 , con piatto da 770.000. Il brasiliano si prende qualche istante e poi punta 435.000, lasciandosi dietro appena 60.000, ovvero un big blind.

Bryn ci pensa ma nemmeno troppo. Dopo 41 secondi esatti dichiara call, per la sorpresa del tavolo, dei commentatori e di chiunque fosse lì a guardare lo streaming.

Cosa vuol dire "donkare"?

Nella mano appena raccontata, avete letto il termine "donkare". Esso deriva da "donkbet" che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non significa che è una puntata da giocatore scarso. Si definisce "donkbet" una situazione in cui un giocatore che ha chiamato fuori posizione un rilancio di un avversario preflop (o comunque in una strada precedente), decide di puntare per primo.

Come è andata a finire

Il torneo, invece, è stato vinto dal thailandese Punnat Punsri dopo heads up contro lo statunitense Wilson:

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POSIZIONE FINALENOME E COGNOMENAZIONEPREMIO
1Punnat PunsriThailandia1.697.000$
2Brandon WilsonUSA1.150.000$
3Igor YaroshevskyyUcraina766.000$
4Klemens RoiterAustria628.000$
5Manuel FritzAustria504.000$
6Samuel MullurAustria391.000$
7Jean-Noel ThorelFrancia289.000$

Le possibili ragioni del call

Bryn Kenney era uscito invece undicesimo per 142.000$, dopo allin preflop da dominato KJ vs KQ di Jason Koon. Il call che avete visto qui sopra, invece, rimarrà tra i più belli in assoluto visti quest'anno.

Il flop è sicuramente più amico del range del brasiliano, piuttosto che di quello dell'original raiser. Ma questo lo sa ovviamente anche Kenney e lo stack ridotto dell'avversario ha probabilmente aumentato la percentuale di volte in cui Alisson esce puntando su questo flop, ivi comprese le volte in cui ha un qualche gutshot come in questa occasione.

Il 4 al turn accoppia il board e migliora lo showdown value della mano di Kenney, ma la nuova puntata di Piekazewicz è comunque un bel test. Probabilmente, Bryn ritiene che l'avversario abbia un buon numero di volte 7x oppure 8x e dunque decide di floatare una seconda volta.

Il 9 di cuori sul river non è proprio la migliore carta del mazzo per Bryn Kenney, perché renderebbe vincenti mani come 97 e 98 che sono nel possibile range di difesa del brasiliano.

Dall'altra parte, Alisson potrebbe intimorirsi per il doppio call dell'avversario su flop e turn, poiché potrebbe essere tranquillamente fatto con qualsiasi overpair e anche con full già chiuso. Anche per questo, la bet al river è una mossa davvero forte e molto polarizzata. Sulla base di quanto lo ha indotto al call nelle due strade precedenti, Bryn Kenney ha deciso che anche dopo questo river abbastanza "scary" il suo K high poteva essere buono. Applausi.

Immagine di copertina: Bryn Kenney (screenshot da canale Youtube Triton Poker)

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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