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Sandro Tonali

L'inchiesta sulle scommesse illegali dei calciatori, dal maxi processo alle mini multe: "nessuna combine!"

C’erano una volta i processi fiume, le aule affollate, le intercettazioni che facevano tremare i muri dei palazzi dello sport. Questa volta, invece, la storia finisce con una ricevuta da 250 euro, nonostante tutto il clamore mediatico che l'anno scorso accompagnò l'inchiesta che vide coinvolti diversi calciatori famosi per aver frequentato piattaforme di gioco non autorizzate.

La Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta sulle scommesse illegali che coinvolge ventidue persone, tredici delle quali calciatori professionisti. Un’indagine nata per esplorare i circuiti paralleli del gioco, dove il confine tra passatempo e reato si disegna su un clic.

L'inchiesta della Procura di Milano

Doveva essere un’inchiesta destinata a riempire aule di tribunale e prime pagine. Invece… contrariamente dall'eco mediatico esagerato, la legge prevede una "scappatoia" per gli indagati.

La Procura di Milano, con i pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, ha chiuso le indagini. Il fascicolo nasce come filone di un’inchiesta più ampia che aveva già portato all’arresto di cinque persone, tra cui Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, considerati i promotori di un circuito parallelo di scommesse.

Tra i nomi che risuonano ci sono Sandro Tonali, oggi al Newcastle, e Nicolò Fagioli della Fiorentina (al tempo alla Juventus).

Entrambi avevano già pagato il conto in sede sportiva con un anno di squalifica. Per la magistratura, non solo avrebbero giocato su piattaforme non autorizzate ma avrebbero anche aiutato amici e colleghi ad aprire conti o ricaricarli, guadagnandone piccoli bonus, sconti, o forse solo un sorriso complice.

“Chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda da 51€ a 516€”.

Articolo 4, comma 3, della legge numero 401 del 1989


Perché le responsabilità sono marginali

Nessuno, precisano i magistrati, avrebbe truccato partite o scommesso sui propri incontri.

Molti avrebbero semplicemente giocato “per noia”, durante ritiri e viaggi, come si fa con le carte sul tavolo di un albergo, tra una partita e l’altra.

A risolvere tutto, arriva l’istituto dell’oblazione: un termine antico per una scorciatoia moderna. Pagando la metà della pena pecuniaria massima — in questo caso, 250 euro su 500 — si chiude il conto con la giustizia e si evita il processo.
Un modo silenzioso di voltare pagina, senza sentenze né assoluzioni, solo un versamento e una firma.

Il 26 novembre sarà l’unico appuntamento in agenda: il gip di Milano esaminerà le richieste di patteggiamento dei cinque principali indagati. Poi calerà il sipario, e il caso che aveva promesso un maxi processo si scioglierà in una mini multa.
Una storia di scommesse, Rolex e ricevute fiscali, tutta italiana — dove, alla fine, il fischio dell’arbitro arriva dalla burocrazia, ma a essere realmente danneggiati sono stati però i bookmakers legali.

Cosa prevede la legge per le scommesse non autorizzate

Riavvolgiamo comunque il nastro, partiamo dall’accusa: ai calciatori coinvolti è stato cointestato di giocare a poker e blackjack e scommettere su piattaforme non autorizzate, quindi in violazione dell’articolo 4, comma 3, della legge numero 401 del 1989.

“Chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda da lire centomila a lire un milione”. Naturalmente oggi le ammende previste non sono più in lire ma in euro (ovvero da 51 a 516€).

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La gioielleria Elysium e il sistema dei Rolex

Al centro della rete, una gioielleria milanese, l’Elysium, usata secondo gli inquirenti come una banca occulta.

Attraverso la compravendita di Rolex, i protagonisti avrebbero gestito movimenti di denaro legati alle giocate.

Un sistema "discreto", fatto di relazioni, contanti e simboli di lusso, dove il cronografo sostituiva la ricevuta.

I calciatori coinvolti nell’inchiesta

Come già detto, oltre a Tonali e Fagioli che facevano anche attività di "promoter", gli altri venti nomi, tra cui Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Ángel Di María, Leandro Paredes, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Matteo Cancellieri, Cristian Buonaiuto, Héctor Junior Firpo e il tennista Matteo Gigante., restano ai margini dell’inchiesta. Per loro, l’accusa si limita alla partecipazione a giochi d’azzardo non autorizzati.

Cos’è l’oblazione e perché chiude tutto

L’oblazione è l’istituto giuridico che consente di estinguere un reato contravvenzionale pagando la metà della pena pecuniaria massima prevista.

Nel caso delle scommesse illegali, la norma prevede l’arresto fino a tre mesi o una multa fino a 500 euro: da qui la possibilità di chiudere tutto versandone 250. Niente processo, nessuna condanna, solo un versamento che mette la parola fine al procedimento.

Una scorciatoia legale che evita a molti il passaggio in tribunale e riduce l’intera vicenda a un atto amministrativo.

L’udienza del 26 novembre

Resta un’unica data in calendario: il 26 novembre, quando il gip di Milano esaminerà le richieste di patteggiamento dei cinque principali indagati. Dopo quell’udienza, il fascicolo potrebbe chiudersi definitivamente.

Un’inchiesta che era nata come un potenziale scandalo nazionale e che invece rischia di finire con una mini-multa da 250 euro.
Un epilogo sobrio, quasi burocratico, per una storia che aveva acceso riflettori e ipotesi di maxi-processo.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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