[imagebanner gruppo=pokerstars] A Joe Lentini, un uomo d'affari del New Jersey, è accaduta una delle disavventure più grottesche che siano recentemente capitate ad Atlantic City: è stato infatti spennato non ai tavoli da gioco, ma bensì a quelli di un ristorante del Borgata, a causa di un fraintendimento tutt'altro che economico.
Lentini, che per sua stessa ammissione beve vino in maniera estremamente sporadica, era ospite a cena assieme ad amici, e colui che li aveva invitati gli ha fatto la cortesia di poter scegliere la bottiglia da portare in tavola. Non sapendo cosa scegliere lo statunitense ha deciso di affidarsi alla cameriera, che per tutta risposta gliene ha indicata una: "Non avevo gli occhiali con me - ha raccontato - e quando le ho chiesto quanto costasse mi ha risposto trentasette e cinquanta".
Dato così il proprio assenso e assaggiato il vino in modo distratto, il gruppo ha proseguito cordialmente la propria cena, fino al momento del conto, quando il gruppetto non ha fatto che passarsi lo scontrino di mano in mano, non riuscendo a capacitarsi di cosa fosse accaduto: "Era un conto da 4.700 dollari - ha ricordato certo non con piacere - e questo perché la bottiglia costava 3.750 dollari, mentre io credevo fosse 37,50 $!".
Lentini aveva infatti ordinato, a sua insaputa, una bottiglia di Screaming Eagle Oakville 2011, un vino californiano che viene prodotto nella Napa Valley e che rientra fra le bottiglie più costose al mondo. Basti pensare che nel 2000, ad un'asta di beneficenza, una bottiglia da 6 litri di Screaming Eagle del 1992 fu battuta per 500.000 dollari, prezzo naturalmente gonfiato dalla natura dell'evento ma che fa ben capire come il cameriere non avesse suggerito una bottiglia qualsiasi...
Malgrado le sue spiegazioni, e dopo aver sottolineato che non avrebbe mai ordinato una bottiglia a quel prezzo, il gruppo ha dovuto pagare, e nonostante il ristorante abbia offerto un prezzo inferiore all'originale, comunque quel vino è costato alla fine la bellezza di 2.200 dollari, di cui in tre si sono spartiti il costo pur di poter abbandonare il locale.
La direzione del Borgata ha respinto le accuse, sottolineando che colui che aveva invitato tutti a cena - qualcuno che ha preferito rimanere anonimo - aveva saputo del reale prezzo della bottiglia prima della presentazione del conto, ma a quanto pare quando ormai era già vuota, ed a quel punto ha preferito rimanere in silenzio fino all'inevitabile epilogo.
Controllando la carta dei vini, è stato poi scoperto che - se si escludono due bottiglie da sei litri ciascuna - a Lentini era stato suggerito il secondo vino più costoso presente tra le bottiglie da 750 ml, quando nel menù erano presenti molte bottiglie dai 50 ai 100 dollari certo più adatte a qualcuno che di vino ne sa chiaramente poco e nulla.
Una lezione insomma costosa e non certo un esempio di trasparenza: un vino piazzato a qualche migliaio di dollari vale questo genere di pubblicità per un colosso come il Borgata? La risposta, al pari della bottiglia, appare scontata.