Phil Hellmuth non perde certo occasione di ricordare al mondo intero come lui sia, senza ombra di dubbio, il giocatore di poker più forte in circolazione. E naturalmente non ha fatto eccezione a questa regola neanche la recente intervista con Michael Kaplan per PokerPlayer UK, dove il buon Phil ha candidamente ammesso di essere nettamente superiore nel Texas Hold’em a Tom “durrrr” Dwan, Patrik Antonius e Phil Ivey - sia in modalità cash game che torneo.
“Se mi sedessi al tavolo con loro per un mese intero, penso che potrei perdere soltanto per i primi due o tre giorni” ha infatti sottolineato Hellmuth. Ed alla domanda dell’intervistatore sul perchè non abbia mai provato a farlo, Phil ha già la risposta pronta: “Perchè dovrei fare una cosa del genere? Che cosa ci guadagnerei? Soltanto del denaro. Ma essere il più grande giocatore di Hold’em significa aver vinto 11 braccialetti WSOP. Ho battuto tutti i più grandi player del 1990, uno per uno, ed ho giocato tonnellate di ore. Adesso non ho proprio voglia di cimentarmi nelle parite high stakes.”
Quanto invece ai risultati deludenti degli ultimi tempi, Hellmuth ammette che il 2009 non sia stato un granchè, con vincite nei tornei inferiori ai 200.000 dollari: “E’ vero, il 2009 è stato il mio anno peggiore. Non sono riuscito a fare neanche un tavolo finale alle WSOP ed ho perso del denaro. Questa cosa non mi era mai capitata prima. “
Ma il piano di battaglia è già pronto, grazie anche al lavoro con un preparatore mentale che lo sta aiutando a ritrovare il giusto mindset: “Questo anno il mio obiettivo è di tornare ad essere un giocatore di poker a tempo pieno. Ho perso molta motivazione in questi ultimi tempi, ma non posso ritirarmi a 40 anni come gli atleti degli altri sport. Il poker è un qualcosa che si fa per tutta la vita, ed io ho abilità in questo gioco che non ha nessun altro. Voglio proprio fare del mio meglio in questo 2010.”
E congedandosi poi dall’intervistatore, dichiarando che prima di morire vincerà almeno altri 13 braccialetti WSOP, lancia un ultimo avvertimento alle nuove generazioni di giocatori: “Trovo piuttosto buffo che là fuori ci sia qualcuno che davvero pensa che io non sia il più forte del mondo nel Texas Hold’em. Ma quando quest’anno m’incontreranno al tavolo, allora lo capiranno per forza.”