Vai al contenuto
sailor-roberts-wsop

Brian ‘Sailor’ Roberts, il gambler re dei giochi Lowball e No Limit

cash-game-circus-2015-1Las Vegas si è dimenticata (colpevolmente) di un suo figlioccio, Brian ‘Sailor’ Roberts, texano doc, cancellato per due decenni dalle memoria della Strip, per la sua fine ritenuta non "politicamente" corretta.

Eppure di pagine memorabili (e scomode) della storia del poker, ne ha scritte parecchie. Un gambler vecchio stile. In Nevada però sono convinti che senza di lui, Doyle e Amarillo Slim, le WSOP non sarebbero mai diventate quel fenomeno mediatico che sono oggi.

Proprio in questi giorni lo ha citato Barry Greenstein in un’intervista, rispolverando il libro dei ricordi.

Sulla Strip, Sailor era considerato il più forte nei giochi Lowball (in particolare nel 2-7 ), ma quando si recò in California per alcune partite cash high stakes, trovò un giovane che gli diede filo da torcere. Si trattava proprio dell'attuale giocatore di PokerStars. Tra i due nacque subito una sorta di amicizia: "mi esortava - racconta Barry - ad andare a Las Vegas. Era sicuro che avrei dato una lezione a tutti i reg del tempo che si ritenevano i più forti del mondo. In effetti, quando mi sono seduto ai tavoli high stakes, le cose sono andate proprio come aveva detto lui".

sailor-roberts-wsop

Sailor è stato uno dei primi pro statunitensi degli anni ‘50: non ha mai lavorato un giorno nella sua vita.

Era legato da una profonda amicizia con i soci Doyle Brunson e Amarillo Slim, con i quali condivideva il bankroll nelle prime scorribande nel profondo Texas. Le bische erano la loro seconda casa.

Doyle, forse condizionato dall’amicizia, conserva un ricordo molto positivo di Brian Sailor anche come giocatore: “Dopo Chip Reese, è stato il migliore cash player che io abbia mai visto in azione. E’ vero, ai nostri tempi, non avevamo la varietà dei giochi di oggi, ma abbiamo sempre giocato senza limiti. Nel Lowball era un artista, e nessuno come lui ha mai avuto una tale capacità di lettura dell’avversario. E’ stato il giocatore più popolare nella nostra epoca, anche con le donne…”.

La sua “carriera” pokeristica inizia negli anni ’50, durante la Guerra in Corea, quando Roberts si arruola in Marina: impara in fretta a giocare e vincere ai tavoli (improvvisati sulle navi) da gioco.

Ha capito, in quel momento drammatico, che poteva vivere con il poker. Una volta congedato decise di fare il pro a tempo pieno: tornò in Texas ed iniziò a frequentare il “circuito del sud” in società con un “giovanotto” di nome Doyle Brunson, divenuto poi “The Legend”.

Faceva parte della società anche Amarillo Slim che lo ha ricordato in questo modo: “Sailor è diventato ricco almeno 15 volte nella sua vita, ma ogni anno andava rotto”.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

La sintonia con Texas Dolly era talmente forte che i due – di fatto – non solo condividevano i successi nel poker ma gestivano insieme anche il business dello scommesse, agendo come dei veri e propri allibratori. Nei paesini del Texas raccoglievano le puntate degli scommettitori e tenevano il banco.

Il primo incidente di percorso per Sailor però arrivò nei primi anni ‘60, quando fu approvata la legge federale del Wire Act che proibiva le scommesse sportive. Doyle decise di abbandonare il business, troppi rischi. Non fece lo stesso il socio che nel 1963 fu arrestato e condannato ad un anno di reclusione in un carcere federale.

“La maggior parte – continua il ricordo di Doyle - delle persone crede che io sia stato il miglior giocatore di texas hold’em della old school ma non è così: Sailor era forte, forse migliore di me. Era più grande ed esperto, l’ho sempre considerato il mio mentore, un punto di riferimento ed il mio migliore amico. Era una persona buona e generosa”.

Il giudizio di Doyle non è isolato. Crandell Addington, uno dei fondatori delle WSOP, gli ha sempre riconosciuto parecchi meriti: “Sailor Roberts è stato uno dei giocatori d’azzardo più in vista del Texas ad ha senza dubbio contribuito alla fortuna di Binion e delle World Series. Sono convinto che senza di lui, Slim e Doyle, le WSOP oggi non sarebbero un fenomeno mediatico di tale portata. Sailor merita tutti gli onori del merito per le sue doti di player, in particolare nel No Limit: ha giocato ai più alti livelli di sempre”.

Storia "Gamblers" Old School – fine prima parte - continua

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI