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Gli sconfitti eccellenti del Main Event WSOP 2010

Hasan Habib è uno dei campioni che ha solo sfiorato il tavolo finaleL’approdo di Filippo Candio al tavolo finale è stato indubbiamente il fattore trainante dell’entusiasmo fra gli appassionati italiani che hanno seguito lo svolgersi di questo Main Event 2010. Tuttavia, fin dalle battute iniziali e per tutta la durata del torneo – contrariamente a quanto avviene di solito – molti nomi eccellenti si sono presentati in testa al chipcount, rendendolo tecnicamente molto interessante.

Diversi i giocatori coinvolti: come non ricordare ad esempio i nomi dei più grandi cash players al mondo che al Rio hanno preso a brillare, come Patrik Antonius, Cole South, piuttosto che Phil “OMGClayAiken” Galfond o Alexander “PostflopAction” Kostritsyn. Il migliore fra loro è stato proprio il russo, che ha chiuso in 52esima posizione, ma molti altri giocatori noti hanno sfoderato prestazioni eccellenti.

E’il caso ad esempio di Theo Jorgensen, il danese vincitore di un titolo WPT a Parigi nello scorso maggio e che si è dovuto arrendere in trentesima posizione - appena prima del nostro Gianni Direnzo – ma anche Juha Helppi, David Benyamine ed Eric Baldwin hanno fatto bene.

Altri nomi eccellenti che hanno solo sfiorato il tavolo finale sono stati quelli di William Thorson (22esimo), del già due volte braccialettato Scott Clements (finito 18esimo) e del caldissimo David Baker, che ha chiuso 17esimo inanellando il suo ottavo risultato utile in queste WSOP 2010.

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Chi tuttavia deve aver provato la maggiore amarezza sono stati senz’altro Hasan Habib e Matt Affleck, rispettivamente 14esimo e 15esimo, con storie diversissime alle spalle ma la stessa cocente delusione per un traguardo – quello del tavolo finale del Main Event WSOP – mancato davvero di un soffio.

William Thorson: ottima prova, ma non basta...Hasan Habib, giocatore statunitense di origini pakistane, è giocatore vincente, potendo vantare in carriera 5.100.000 $ vinti grazie ad i tornei live, già vincitore di un braccialetto WSOP e autore di importanti piazzamenti all’interno del circuito WPT, oltre ad essere un cash player di prim’ordine: una sua apparizione al tavolo finale sarebbe stata certamente una manna per lo spettacolo.

E che dire di Matt Affleck, che ormai ha decisamente un conto aperto con il Main Event WSOP, dal momento che pur essendo giovane è la seconda volta che arriva deep in questo torneo – nel 2009 finì 80esimo – e vedersi scoppiare gli assi quando ormai il tavolo finale era ad un passo dev’essergli parsa una maledizione: la sua immagine con il cappello di PokerStars a coprirgli un volto che non ci vuol credere resterà suo malgrado uno dei simboli degli sconfitti di questo Main Event WSOP 2010.

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