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Chi è (davvero) ricco se ne frega

[imagebanner gruppo=pokerstars] Ieri, non senza un certo stupore, ho scoperto di essere abbastanza ricco da potermi permettere gli stessi auricolari di Isaac Haxton: quando sei circondato da ventenni che si ballano decine di migliaia di euro in un torneo di poker, trovare dei punti in comune non sembra poi così semplice.

Tuttavia, nei tornei High Roller e Super High Roller in particolare, c'è anche chi vent'anni forse non li aveva neppure quando "The Final Countdown" la trasmettevano in heavy rotation alla radio. Età a parte, si tratta di giocatori che appaiono completamente diversi da tutti quelli che - felpa indosso e cappellino dei San José Sharks in testa - tendenzialmente li circondano in queste occasioni.

In questo torneo High Roller dell'EPT di Malta da 25.500 € di buy-in, ad esempio, c'era un giocatore che abbiamo imparato a conoscere, ovvero Paul "TOPDOLLARMEN" Newey: patrimonio personale stimato, oltre 200 milioni di sterline. In fondo, la regola numero quattro parla chiaro: se sai di preciso quanti soldi hai, come puoi mai essere ricco?

Nella giornata di ieri, ai tavoli c'era anche un simpatico giocatore francese - dall'età apparente di circa settant'anni - che capelli scompigliati a parte non vantava esattamente l'outfit tipico del pokerista. Cappellino rosso in testa da pescatore a mosca, gilet viola con toppe marroni sui gomiti, volendo avere un massaggio mentre era al tavolo lo ha chiesto direttamente al tournament director. In francese, per buona misura.

Ebbene, questo signore risponde al nome di Jean-Noel Thorel, che nel 1977 - grande annata, evidentemente non solo per il punk londinese - ha fondato la Bioderma, società farmaceutica con sede a Lione che ad oggi vanta un migliaio di dipendenti e soprattutto revenue per oltre 130 milioni di dollari. Anche qui, milione più milione meno.

Jean-Noel Thorel
Se Jean-Noel vuole un massaggio, allora lo avrà

Quello che rende questi personaggi meravigliosi non è il fatto che gli altri professionisti li vedano - per ovvie ragioni - come gli "spot" del tavolo, dal momento che in un contesto tanto competitivo è normale che sia così. Allora, ecco che ciò che davvero cattura è l'inverso, ovvero immaginare come loro vedano alcuni degli altri giocatori professionisti, quelli che cercano di gettare in faccia agli altri il fatto che abbiano fatto i soldi.

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Molti fra quelli di fianco a loro in quel torneo, infatti, sono incredibilmente "wealthy" se paragonati alla media dei loro coetanei, e comunque non se la passano male neppure guardando alla "media" generale: eppure, di fronte al benessere che hanno raggiunto uomini d'affari del genere, cosa sono le fotografie nei ristoranti e le bottiglie di vodka da non si sa quanti litri, se non dei goffi tentativi di indossare i vestiti "dei grandi" da parte di bambini in età prescolare?

Per la verità, buona parte dei giocatori professionisti veterani tutto questo ormai lo ha capito da un pezzo: a maggior ragione fuori dai nostri confini, difficilmente vedrete dei player di successo ostentare alcunché. Forse perché lo hanno già fatto, forse perché chi lo ha fatto un po' troppo spesso adesso guarda le foto degli altri anziché scattare le proprie, e forse perché - anche ispirandosi a personaggi come Newey e Thorel - la morale è che quando sei davvero ricco "that's the way you do it".

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