[imagebanner gruppo=pokerstars] Dave Ulliott, giocatore iconico nel poker britannico e non solo, sa benissimo di non essere né un santo né un damerino, eppure anche su questo è pronto a riderci su, così come sulla grave malattia che gli è stata diagnosticata lo scorso febbraio, come ha ribadito in un'intervista pubblicata ieri, nel giorno del suo 61esimo compleanno.
"Si tratta di una mano che la vita ha deciso di farmi giocare - ha dichiarato al Daily Mail di Hull, la sua città natale - ho sempre avuto mani brutte, ed in qualche modo sono sempre riuscito a girarle in mio favore, è quello che mi riesce meglio, e questa situazione non è differente".
Gli hanno diagnosticato un male incurabile, ma mentre in giro c'era chi lo dava per moribondo lui se ne stava in casa a suonare il piano con Chris, uno dei suoi figli: "Quando mi hanno dato questa notizia, ho chiamato mia moglie gridandole che saremo andati fuori a cena - ha ammesso - poi le ho detto, sarà meglio che non ordini il dolce, perché le cose non sembravano molto buone...".
Il fatto che finora non abbia versato una lacrima o che si ostini a dire che il cancro contro uno come lui non abbia alcuna possibilità, non significa che uno come Ulliott non voglia o non possa guardare in faccia la realtà, ma che più probabilmente abbia deciso di affrontare tutto quello che lo aspetta con un certo spirito, per lasciare il miglior ricordo possibile ai suoi otto figli ed alle persone che gli sono vicine.

"Sono sempre stato un tipo positivo per tutta la mia vita, ed è dura credere che un uomo così bello e che parla in modo tanto fine - ironizza -possa avere dimostrazioni d'affetto da tutto il mondo nel momento in cui sta morendo. Se l'avessi saputo, l'avrei fatto molto tempo fa...".
Non a caso, una delle sue figlie, Kerry, dice di essere più orgogliosa di come suo padre stia affrontando tutto questo che non per quanto abbia mai ottenuto grazie al poker, malgrado sia uno dei giocatori britannici di maggior successo di sempre: "Nella vita tutto quello che importa è la famiglia, il resto non significa niente - chiosa Dave - hai qualche amico che entra nella tua vita e lì rimane, ma in generale è sempre la famiglia che conta".
Uno spirito che ricorda quello mostrato da Sam Simon negli ultimi anni: i due non potrebbero essere più diversi, ma anche questo in fondo potrebbe non significare niente.