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Sam Simon: il padre dei Simpson ride fino alle lacrime

Sam Simon ha creato, fra gli altri, il signor BurnsSam Simon è un personaggio straordinario: tra i creatori dei Simpson, e nel mondo del poker famoso soprattutto per essere l'ex marito di Jennifer Tilly oltre che un giocatore amatoriale, in realtà lo statunitense è anche un filantropo e un manager della boxe.

La sua verve ironica e dissacrante, che ha contribuito a rendere una delle serie animate più belle di sempre quello che è oggi, incredibilmente non lo abbandona neppure adesso, nonostante negli ultimi mesi stia affrontando un male incurabile, che sembra destinato a concedergli ancora poco tempo.

Gli è stato diagnosticato sul finire del 2012, e ancora oggi descrive così quel momento: "Nonostante sia uno scrittore dissi una cosa banale, chiedendo al medico se ci fosse una cura. Lui rispose che non usavano quella parola per quel genere di male, e allora pensai dannazione, sarebbero felici di usarla se fosse curabile".

A sentirlo parlare sembra la persona più in forma al mondo, ed è il primo e probabilmente l'unico a ridere di quello che gli sta accadendo: "Ho adorato i miei cani - racconta intervistato da Marc Maron - ma quando non erano più in grado di fare neppure quelle tre cose che amavano li ho soppressi. Per quanto mi riguarda, stare sdraiato nel letto a guardare la televisione è una delle tre cose che amo, quindi con me non sarà necessario".

Jennifer Tilly - sono stati sposati dal 1984 al 1991 - è accanto a lui mentre parla, a dimostrazione di quanto i due siano rimasti in ottimi rapporti, e fra le molte cose di cui discute c'è anche il poker: "Mi ci sono avvicinato per la competizione. Quando guardi Tiger Woods sai che non potrai mai giocare come lui, mentre nel poker in breve tempo, e specie nei tornei, puoi competere e qualche volta vincere".

'I Simpson sono come me, spero non finiscano mai'E' stato presente alle World Series Of Poker dal 2007 al 2011, dove si è piazzato a premio per sei volte, ed ha sempre fatto della beneficenza una delle sue bandiere da portare in alto con maggiore orgoglio.

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Vegetariano di lungo corso e più recentemente vegano, dopo aver smesso di collaborare alla realizzazione dei Simpson dal 1993 (ricevendo ogni anno 10 milioni di dollari) ha cominciato a collaborare con numerose organizzazioni, come Save The Children e Sea Shepherd, oltre ad aver istituito una fondazione che finanzia egli stesso, e che si occupa di numerosi progetti.

Lui ne parla così: "Tra le altre cose diamo da mangiare gratuitamente a 200 famiglie al giorno a Los Angeles, persone che non lavorano. Tutti dicono che è fantastico, ma quando scoprono che si tratta di cibo vegano mi chiedono che cosa succede se loro non lo sono. Io gli rispondo che allora possono andare alla mensa dei poveri...". Sam Simon è così, prendere o lasciare.

Naturalmente ammette che la malattia sia un chiodo fisso, una vera battaglia che per interi giorni lo lascia incapace di fare alcunché, ma non per questo si commisera: "Ho avuto una vita straordinaria, in cui mi hanno ripetuto che avevo un cattivo atteggiamento, perché mi sento speciale, uno per cui le regole non valgono. Ora i dottori mi dicono che ne ho uno ottimo, e per lo stesso motivo, perché non credo a quello che mi dicono". E mentre lo racconta ride, ancora.

Già in marzo diceva: "Non credo nei miracoli, né al fatto di avere dai tre ai sei mesi di vita. Si tratta di un'avventura, e vedremo che cosa accadrà". E al di là di cosa succederà, qualunque rischio abbia in serbo per lui il futuro quello di essere dimenticato non lo corre di certo.

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