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Dong Kim: "Fino a tre anni fa giocavo il NL200, poi è arrivato WCGRider..."

[imagebanner gruppo=pokerstars] Oggi Dong "DongerKim" Kim è considerato da molti uno fra i migliori specialisti di No Limit Hold'em heads-up al mondo, parlando naturalmente di cash game: eppure, fino a tre anni fa, lo statunitense giocava il NL200, ed ogni volta che aveva provato a fare level-up non ci era riuscito. Poi l'incontro con Doug "WGRider" Polk, che ha cambiato tutto.

"L'ho conosciuto a Seoul grazie ad un amico in comune - ha raccontato in un'intervista a Remko Rinkema - è stato allora che mi sono convinto di passare dal 6-max all'heads-up, che già avevo provato al NL100, rimanendone incuriosito ma essendo consapevole che non avessi idea di quello che stessi facendo".

Fino ad allora batteva molto bene il NL200, e quindi visto che i midstakes sembravano troppo duri per lui si era quasi rassegnato a fermarsi lì: "Avevo un grosso problema di autostima - ammette - posso dire che gran parte del merito del mio successo è stato grazie a Doug Polk, una persona che ha un vero talento naturale quando si tratta del poker. Nel mio caso non è così, quello che ho ottenuto è nato essenzialmente grazie al lavoro".

Naturalmente imporsi ai più alti livelli in heads-up non è stata comunque una passeggiata: "Quando sono arrivato su PokerStars, in heads-up davo azione a chiunque, giocando anche 50.000 mani al mese - ricorda - questo significa che sono stato costretto anche a scontrarmi contro avversari più forti ed a limiti non così bassi, inevitabilmente a volte ho dovuto fare level down".

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Dong Kim, statunitense ma di chiare origini coreane.

Grazie al successo maturato negli ultimi due anni online, il suo bankroll e le sue convinzioni sono cresciute enormemente, tanto che è interessante sentirlo parlare del modo in cui si approccia al poker: "Ci sono situazioni in cui penso che una certa linea dovrebbe funzionare, ma poi per qualche ragione non accade. Altre volte ci sono giocatori vincenti che fanno cose che io non capisco, le copio e mi rendo conto che funzionino, ma nel modello che ho in testa non dovrebbe essere così...".

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Visto il suo recente curriculum è normale che nel testa a testa si sia ormai confrontato con quasi tutti, e così malgrado sia convinto delle sue capacità ci sono giocatori che non è sicuro saprebbe battere, anche su un campione di mani adeguato: "Non credo che saprei battere Doug Polk, sa come penso e su alcune cose non siamo neppure d'accordo. Altri che non so se saprei battere sono sicuramente Daniel Cates, Isaac Haxton ed anche Bjorn "asianflushie" Li è molto forte, ma se ci fosse la possibilità di una sfida ci penserei...".

Infine, Rinkema gli domanda come si faccia a rimanere al top, e lui risponde così: "E' difficile perché è facile impigrirsi, rimanere al vertice è un lavoro a tempo pieno. L'importante in ogni caso è sempre sforzarsi di essere creativi, c'è sempre un pioniere che ha introdotto nuove linee che inizialmente tutti hanno bocciato, salvo poi scoprirne i meriti, e nel mio piccolo credo che anch'io sono stato capace di essere creativo". E di certo, più di un suo avversario dev' essersene accorto...

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