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Analisi di una mano con Kenna James: il tilt dopo un bluff

Il poker è in continua evoluzione su tanti aspetti, e le nuove tendenze e strategie di gioco richiedono un continuo studio per essere apprese e superate. Non meno importante è certamente l’aspetto psicologico del Texas Hold’em, che pone continue sfide in termini di tenuta al tavolo anche ai player più navigati.

 

Nel caso, ad esempio, che un avversario vi bluffi e poi vi mostri le carte, come reagite? Vediamo come si è comportato il Pro Kenna James in una situazione del genere durante il WPT Doyle Brunson Five Diamond World Poker Classicic giocato al Bellagio di Las Vegas nel 2009.

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Con bui 1.200/2.400 e ante di 400, “Cowboy Kenna” apre di 6.500 dal cutoff con a 9 e l’oppo da Big Blind effettua il call con uno stack dietro di circa 110.000. Il flop porta 10 9 5 e James chiude dunque una middle pair. L’avversario punta subito 10.000: “La sua azione m’indicava che potesse avere una mano come 10-J oppure che voleva scoprire come fossi messo io, visto che avevo aperto da late e potevo averlo fatto con qualsiasi cosa” spiega James.

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“Anche se lui pensava che potessi avere qualcosa di forte, poteva provare a rubarmi il piatto ipotizzando che io avessi A-K oppure A-Q. Dovevo quindi metterlo in uno spot difficile, e per questo ho deciso di rilanciare fino a 45.000. Ho scelto quella size in base a quanto gli rimaneva di stack: diventava così impossibile per lui chiamarmi da OOP per metà delle sue chips senza avere qualcosa di realmente forte.”

Dopo alcuni minuti di riflessione, l’avversario annuncia l’all-in e per Kenna il call vale ora 60.000 gettoni: “Quando ha pushato, la peggior mano che gli facevo era Q-J per un open-ended straight draw. In tal caso aveva quindi due overcard e il progetto a scala, ossia un totale di 14 outs. Per quanto mi riguardava, se aveva invece 10-J mi restavano solo 5 outs utili – i tre Assi e i due 9. Un po’ poco per un buon call, quindi ho foldato.”

L’avversario non butta via le carte ma le gira sul tavolo mostrando q 7 . “Il motivo per cui qualcuno fa un’azione del genere è perché vuole destabilizzarvi mentalmente“ spiega James. “Effettivamente dentro di voi monta una certa rabbia per aver perso in quel modo. Ma bisogna mantenere la calma e andare avanti, perché il poker è anche questo. E’ come quando si va dal dentista: magari vi tocca un nervo e vi fa molto male, tuttavia bisogna resistere nell’ottica del risultato finale. “

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